Giovanni Salvatore
SALVATORE Giovanni
Organista, didatta e compositore (Castelvenere, 3.X.1611 - Napoli, 1688 ca.). Vestito l’abito talare (1638), studiò al Seminario Vescovile di Cerreto Sannita, dove ebbe, con tutta probabilità, come primo maestro di musica don Francesco De Palma. Successivamente, studiò a Napoli con Erasmo de’ Bartolo (1606-1656), meglio conosciuto come Padre Raimo. In questa città fu poi organista nelle chiese napoletane dei Santi Severino e Sossio (dal 1641), S. Lorenzo e del Carmine (dal 1675). Dal 1662 al 1673 insegnò al Conservatorio della Pietà dei Turchini e dal 1673 fino alla morte, ai Poveri di Gesù Cristo. Il Salvatore non fu soltanto uno dei pochi musicisti di «scuola napoletana» del secolo XVII a godere di fama nazionale (insieme col frate Bartolomeo Cappelli e col collega Giovan Maria Sabino, fu l’unico di cui siano stati stampati brani vocali in antologie veneziane), ma anche uno dei principali maestri di quella lunga catena didattica che costituisce ossatura e segreto della fioritura di talenti nella Napoli musicale di fine Seicento. Ad attestarne l’importanza ai livelli sommi del suo tempo è Antimo Liberati, celebre maestro e musicografo della cappella papale, il quale nella sua Lettera… in risposta ad una del sig. Ottavio Persapegi (Roma, 1685) così si esprime: «Girolamo Frescobaldi, il quale essendo stato ne’ nostri tempi lo stupore del tasto, e con le mani, e con la penna […] fu altrettanto infelice ed inetto affatto nella composizione vocale, come sono stati, e sono anche al presente molti altri Sonatori; ma non già così il nominato Valentini in Germania, D. Giovanni Salvatore in Napoli e il Turino di Brescia… i quali furono valorosissimi nell’una, e nell’altra scienza […]». Gran parte della sua produzione musicale è tutt’oggi manoscritta e conservata principalmente a Napoli presso la biblioteca del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella e presso l’Archivio dell’Oratorio dei Filippini. In vita il Salvatore pubblicò la Breve regola per rispondere al Choro con l’Organo (1641), inclusa nel trattato Porta Aurea sive Directorium Chori di Giovanni Battista Olifante, e la raccolta Ricercari, canzoni francesi, toccate et versi, per rispondere nelle Messe con l’organo al coro, Libro Primo (Napoli, Beltrano, 1641), ristampata nel 1964 con il titolo Collected Keyboard Works dal musicologo Barton Hudson (Neuhausen-Stuttgart, American Institute of musicology, 1964; copie in I-Fn, I-Mc). Secondo il Bonizzoli, in quest’ultima raccolta «straordinaria è la varietà di idiomi ch’egli utilizza nelle composizioni dei diversi generi: è autore capace del più rigoroso contrappunto nei ricercari […], di cantabilità nelle canzoni, di audaci sperimentalismi nelle toccate, di sottili allusioni testuali nei versetti delle Messe». Al 1645, infine, risale la pubblicazione di due suoi mottetti, inclusi nella raccolta Selectio Concentica Psalmoum di Bartolomeo Cappelli. Negli ultimi decenni gran parte delle sue musiche a stampa sono state incise da varie etichette discografiche (Glossa, Opus 111, Symphonia, Divox, etc.), contribuendo non poco a riproporlo all’attenzione internazionale.
Composizioni: Agios o Theos a 3 voci (ms in P-Lf); Allor che Tirsi udia, cantata per soprano e basso continuo (ms in I-Nc); 4 Arie per voce e basso continuo (ms in I-Nc); Breve regola per rispondere al Choro con l’Organo, inclusa nel trattato Porta Aurea sive Directorium Chori di Giovanni Battista Olifante (Napoli, Beltrano, 1641; copie in I-Rsc, F-Pn); Audite coeli, salmo a 5 voci (ms in I-Nf); Beati omnes, Salmo a 5 voci (ms in I-Nf); Confitemini Domino a 3 voci (ms in P-Lf); Exurgat Deus a 6 voci (ms autografo in I-Nf); Fughe ottavo tono per organo (ms in D-B); Inni de’ Vesperi per tutto l’Anno (ms in I-Nf); Introitus dum medium silentium a 4 Chori (ms in I-Nf); Kyrie in Re maggiore per 3 voci (ms in P-Lf); Laudate pueri a 5 voci con violini (ms autografo in I-Nf); Magnificat per 5 voci e strumenti (ms in I-Nf); Messa Defunctorum per 4 voci e organo (ms in I-Nf); Messe a 4, 5 e 6 voci (ms in I-Nf); Messa et Vespere a 4 (ms in I-Nf); Mottetti a 3, 4, 6, 8, 9, 16 voci (ms in I-Nf); 2 Mottetti (Nisi dominus aedificaverit domum e Beati omnes qui timent dominus), per voci e organo, inclusi nella raccolta Selectio Concentica Psalmoum di Bartolomeo Cappelli (Napoli, Beltrano, 1645; copia in I-Mc, I-Nf, I-Vgc); Popule Meus a 3 voci (ms in P-Lf); Portas Coeli a 9 voci con istromenti (ms in I-Nf); Responsorij de’ tre notturni dell’ufficio dei defonti per 4 voci con basso per l’organo (ms in I-Nc, GB-Lbl, P-Lf / edizione moderna: Caserta, Associazione culturale “Francesco Durante”, 2001, a cura di Pietro Di Lorenzo; copie in I-Nc, I-Rn); Ricercari, canzoni francesi, toccate et versi, per rispondere nelle Messe con l’organo al coro, Libro Primo (Napoli, O. Beltrano, 1641; copia in GB-Lbl / ristampa moderna: Neuhausen-Stuttgart, American Institute of musicology, 1964, a cura di Barton Hudson; copie in I-Fn, I-Mc); Salmi per la Compieta a Due Chori (ms in I-Nf); Salve Regina a 5 voci con 2 violini e basso continuo (ms autografo in I-Nf); Stabat Mater a 5 voci con organo (ms in I-Nf); Trium Puerorum a 4 cori concertanti con 2 violini e organo (ms autografo del 1657 in I-Nf); Victimae paschali laudes a 3 voci (ms in P-Lf) e altre composizioni sacre sono conservate in copia manoscritta in I-Nc e I-Nf.
Organista, didatta e compositore (Castelvenere, 3.X.1611 - Napoli, 1688 ca.). Vestito l’abito talare (1638), studiò al Seminario Vescovile di Cerreto Sannita, dove ebbe, con tutta probabilità, come primo maestro di musica don Francesco De Palma. Successivamente, studiò a Napoli con Erasmo de’ Bartolo (1606-1656), meglio conosciuto come Padre Raimo. In questa città fu poi organista nelle chiese napoletane dei Santi Severino e Sossio (dal 1641), S. Lorenzo e del Carmine (dal 1675). Dal 1662 al 1673 insegnò al Conservatorio della Pietà dei Turchini e dal 1673 fino alla morte, ai Poveri di Gesù Cristo. Il Salvatore non fu soltanto uno dei pochi musicisti di «scuola napoletana» del secolo XVII a godere di fama nazionale (insieme col frate Bartolomeo Cappelli e col collega Giovan Maria Sabino, fu l’unico di cui siano stati stampati brani vocali in antologie veneziane), ma anche uno dei principali maestri di quella lunga catena didattica che costituisce ossatura e segreto della fioritura di talenti nella Napoli musicale di fine Seicento. Ad attestarne l’importanza ai livelli sommi del suo tempo è Antimo Liberati, celebre maestro e musicografo della cappella papale, il quale nella sua Lettera… in risposta ad una del sig. Ottavio Persapegi (Roma, 1685) così si esprime: «Girolamo Frescobaldi, il quale essendo stato ne’ nostri tempi lo stupore del tasto, e con le mani, e con la penna […] fu altrettanto infelice ed inetto affatto nella composizione vocale, come sono stati, e sono anche al presente molti altri Sonatori; ma non già così il nominato Valentini in Germania, D. Giovanni Salvatore in Napoli e il Turino di Brescia… i quali furono valorosissimi nell’una, e nell’altra scienza […]». Gran parte della sua produzione musicale è tutt’oggi manoscritta e conservata principalmente a Napoli presso la biblioteca del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella e presso l’Archivio dell’Oratorio dei Filippini. In vita il Salvatore pubblicò la Breve regola per rispondere al Choro con l’Organo (1641), inclusa nel trattato Porta Aurea sive Directorium Chori di Giovanni Battista Olifante, e la raccolta Ricercari, canzoni francesi, toccate et versi, per rispondere nelle Messe con l’organo al coro, Libro Primo (Napoli, Beltrano, 1641), ristampata nel 1964 con il titolo Collected Keyboard Works dal musicologo Barton Hudson (Neuhausen-Stuttgart, American Institute of musicology, 1964; copie in I-Fn, I-Mc). Secondo il Bonizzoli, in quest’ultima raccolta «straordinaria è la varietà di idiomi ch’egli utilizza nelle composizioni dei diversi generi: è autore capace del più rigoroso contrappunto nei ricercari […], di cantabilità nelle canzoni, di audaci sperimentalismi nelle toccate, di sottili allusioni testuali nei versetti delle Messe». Al 1645, infine, risale la pubblicazione di due suoi mottetti, inclusi nella raccolta Selectio Concentica Psalmoum di Bartolomeo Cappelli. Negli ultimi decenni gran parte delle sue musiche a stampa sono state incise da varie etichette discografiche (Glossa, Opus 111, Symphonia, Divox, etc.), contribuendo non poco a riproporlo all’attenzione internazionale.
Composizioni: Agios o Theos a 3 voci (ms in P-Lf); Allor che Tirsi udia, cantata per soprano e basso continuo (ms in I-Nc); 4 Arie per voce e basso continuo (ms in I-Nc); Breve regola per rispondere al Choro con l’Organo, inclusa nel trattato Porta Aurea sive Directorium Chori di Giovanni Battista Olifante (Napoli, Beltrano, 1641; copie in I-Rsc, F-Pn); Audite coeli, salmo a 5 voci (ms in I-Nf); Beati omnes, Salmo a 5 voci (ms in I-Nf); Confitemini Domino a 3 voci (ms in P-Lf); Exurgat Deus a 6 voci (ms autografo in I-Nf); Fughe ottavo tono per organo (ms in D-B); Inni de’ Vesperi per tutto l’Anno (ms in I-Nf); Introitus dum medium silentium a 4 Chori (ms in I-Nf); Kyrie in Re maggiore per 3 voci (ms in P-Lf); Laudate pueri a 5 voci con violini (ms autografo in I-Nf); Magnificat per 5 voci e strumenti (ms in I-Nf); Messa Defunctorum per 4 voci e organo (ms in I-Nf); Messe a 4, 5 e 6 voci (ms in I-Nf); Messa et Vespere a 4 (ms in I-Nf); Mottetti a 3, 4, 6, 8, 9, 16 voci (ms in I-Nf); 2 Mottetti (Nisi dominus aedificaverit domum e Beati omnes qui timent dominus), per voci e organo, inclusi nella raccolta Selectio Concentica Psalmoum di Bartolomeo Cappelli (Napoli, Beltrano, 1645; copia in I-Mc, I-Nf, I-Vgc); Popule Meus a 3 voci (ms in P-Lf); Portas Coeli a 9 voci con istromenti (ms in I-Nf); Responsorij de’ tre notturni dell’ufficio dei defonti per 4 voci con basso per l’organo (ms in I-Nc, GB-Lbl, P-Lf / edizione moderna: Caserta, Associazione culturale “Francesco Durante”, 2001, a cura di Pietro Di Lorenzo; copie in I-Nc, I-Rn); Ricercari, canzoni francesi, toccate et versi, per rispondere nelle Messe con l’organo al coro, Libro Primo (Napoli, O. Beltrano, 1641; copia in GB-Lbl / ristampa moderna: Neuhausen-Stuttgart, American Institute of musicology, 1964, a cura di Barton Hudson; copie in I-Fn, I-Mc); Salmi per la Compieta a Due Chori (ms in I-Nf); Salve Regina a 5 voci con 2 violini e basso continuo (ms autografo in I-Nf); Stabat Mater a 5 voci con organo (ms in I-Nf); Trium Puerorum a 4 cori concertanti con 2 violini e organo (ms autografo del 1657 in I-Nf); Victimae paschali laudes a 3 voci (ms in P-Lf) e altre composizioni sacre sono conservate in copia manoscritta in I-Nc e I-Nf.
Bibliografia: Adriano e Riccardo Amore, Musica e Musicisti in Provincia di Benevento. Lineamenti storici, biografici e bibliografici, Solopaca, Edizioni Libreria del Castello, 2024, p. 100.
Adriano e Riccardo Amore