Alessandro Speranza

SPERANZA (l'Abbate), uno de' più profondi teorici, e de' più illustri discepoli del maestro Durante, teneva scuola di musica in Napoli sua patria nella metà del p. p. secolo. A mostrare la di cui celebrità, basterebbe il dire essersi in essa formato il rinomatissimo Zingarelli. “Per avvezzare gli scolari, dice il dotto Carpani, a trarsi d'impaccio speditamente, ecco il metodo che soleva adoperare il celebre abate Speranza di Napoli. Egli obbligava il suo discepolo a comporre trenta volte di seguito, e variando tuoni e tempi, la stessa aria senza uscire dal carattere prescritto dalla poesia. La cosa è fattibile dappoichè trenta diversi maestri possono comporre sulle medesime parole, far ognuno un'aria confacente alle medesime, e nessuno aver fatto la musica dell'altro. Un bell'esempio di ciò ne abbiamo di recente in quella arietta messa in musica da cento e più maestri, e stampata dal Mollo in Vienna. Ma trarre da una sola testa e di seguito trenta cantilene diverse sulle stesse parole è cosa, come ognuno vede, scabrosissima. Di questa fatta il detto Speranza addestrò il rinomato Zingarelli, ec.” (Lett. 3).
Giuseppe Bertini
Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de’ più celebri artisti di tutte le nazioni si’ antiche che moderne
Palermo, dalla Tipografia Reale di Guerra, 1814
SPERANZA ALESSANDRO. Nacque in Palma Diocesi di Nola di civil condizione, ed ignoriamo l'anno della sua nascita. Entrò di fresca età nel Conservatorio di Musica di S. Maria di Loreto per apprenderla, avendo avuto fin dagli anni suoi più teneri per la medesima un singolar trasporto. Fu uno de' discepoli più prediletti di Durante; ed egli per detto suo precettore nudrendo sempre sommo affetto e venerazione, soleva dire, che Durante avea studiato anni cento per giungere a quella celebrità per cui fu tanto ammirato, cioè cinquant'anni di giorno, ed altrettanti di notte; espressione che dimostra il bell'animo di Speranza così amante del suo antico maestro. Di candidi e religiosi costumi volle ascendere al sacerdozio; e memore del suo stato non s'indusse mai a mettere in Musica poesie profane, che potessero produr danno alla gioventù con espressioni che tendessero al profano amore. Ebbe molti allievi, che mercè la sua dotta e perfetta instituzione riuscirono valentissimi nella scienza armonica, fra quali numerasi il celebratissimo nostro Zingarelli, procurando lo Speranza d'insinuare con somma pazienza ed alacrità a' suoi discepoli l'esatte regole del contrappunto. Si distinse nel comporre Musiche di Chiesa, e molte ne scrisse per l'antica Chiesa di S. Luigi di Palazzo de' PP. Minimi a quali era affezionatissimo. Fra le migliori di esse si numerano il Passio di S. Matteo -- il Passio di S. Giovanni con le turbe rispettive -- le lamentazioni, e le lezioni per gli uffizi del mercoledì, giovedi e venerdì santo, col Christus, e Miserere a due cori con la parte principale -- altro Christus, e Miserere a 4 voci -- la turba del Passio di S. Matteo a 4 voci -- altra turba del Passio di S. Giovanni -- lezioni del sabato santo. Altre sue composizioni per Chiesa si conservano da PP. dell'Oratorio di Napoli. Scevro di ambizione, e di far mostra del suo non ordinario sapere, menò sempre una vita ritirata e tranquilla, contento dell'aurea mediocrità, senza curarsi di far amicizia con chi poteva migliorare la sua fortuna. Indefesso negli obblighi del suo stato cristianamente terminò i suoi giorni.
Carlantonio de Rosa marchese di Villarosa
Memorie dei compositori di musica del Regno di Napoli
Napoli, dalla Stamperia reale, 1840