Leonardo Vinci

VINCI (Leonardo), compositore celebratissimo nella prima metà dello scorso secolo, nato in Napoli, fu insieme con Pergolesi allievo nel conservatorio de' Poveri di G. C.Nel 1725 diè in Venezia la sua prima opera Ifigenia in Tauride, che ebbe tale successo, che le più grandi città dell'Italia vollero averlo per compositore. La Didone e l'Artaserse che fu l'ultimo dramma ch'egli scrisse, rappresentato in Roma nel 1731, furono riguardati come i suoi capi d'opera. Il Vinci mirabile nella forza, vivacità delle immagini, dice l'ab. Arteaga, prese a perfezionare quella specie di composizione detta volgarmente recitativo obbligato, la quale per la situazione tragica, che esprime, pel vigore che riceve dalla orchestra, e pel patetico, di cui abbonda, è lavoro pregiatissimo della musica drammatica. L'ultimo atto della Didone abbandonata modulato in gran parte da lui a questo modo è preferibile a quanto han di più fiero e più terribile nella pittura i quadri di Giulio Romano. (Rivoluz. t. 2, p. 21). Uno de' principali meriti di questo gran musico, si è di aver cercato sempre a render l'espressione della natura; egli fu rapito all'arte nella immatura età di 42 anni nel 1732. Dicesi di avere avuto il veleno nel cioccolato. Si vuole che egli avesse avuta l'imprudenza di vantarsi, che mentre era in Roma aveva ottenuto i favori di una dama d'alto rango. Uno de' parenti della medesima, trovandosi per allora in Napoli, ne fu informato, e vendicolla dell'indiscretezza del Vinci con farlo avvelenare.
Giuseppe Bertini
Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de’ più celebri artisti di tutte le nazioni si’ antiche che moderne
Palermo, dalla Tipografia Reale di Guerra, 1814
VINCI LEONARDO. Nacque circa l'anno 1690 in Strongoli città della Calabria. Venuto in Napoli per studiar la Musica ebbe luogo nel Conservatorio de' poveri di Gesù Cristo, sotto la scuola di Gaetano Greco. Vi fece rapidi e speciosi progressi, e divenne uno de' migliori Compositori del suo tempo. Fu il primo a coprire interamente le arie con l'accompagnamento di violini e viola. Le sue cantilene sono tanto analoghe alla espressione delle parole, che possono cantarsi, ed ascoltarsi senza noia. Fu il Vinci uno de' maestri della real Cappella di Napoli, e molto stimato nella intera Città. Uomo pio e religioso fu ascritto nel 1728 nella congrega del Rosario sita nel chiostro del monistero di S. Caterina a Formello de PP. Domenicani Lombardi, ove sempre fece tutte le Musiche così per detta congrega, come per la Chiesa medesima. Morto improvvisamente in Napoli nel 1732 di anni 42 e nell'istessa congrega sepolto, il maestro Francesco Feo suo amico ebbe cura di fargli celebrare un magnifico funerale nella Chiesa nominata con iscelta Musica, intervenendovi tutti gli armonici professori della Capitale. Le opere composte dal Vinci più applaudite per quanto si è potuto sapere sono le seguenti: lo creato fauzo dramma buffo per lo teatro de' fiorentini nell'anno 1719 le doje lettere per l'istesso nel detto anno -- la Stratonica con intermezzo per l'istesso nel 1720 -- lo scassone per lo teatro de' fiorentini nello stesso anno -- li zite 'n galera nel 1721 -- Silla dittatore rappresentato prima nel real palagio per lo giorno natalizio dell'imperatore Carlo VI; indi guastato con iscene buffe, ed eseguito in S. Bartolomeo nel 1723 -- Eraclea rinnovata per S. Bartolomeo nel 1724 -- il Don Ciccio pel teatro de' fiorentini nell'anno stesso -- Turno Aricino per S. Bartolomeo (altri maestri vi scrissero qualche cosa) nell'anno medesimo -- Astianatte per S. Bartolomeo nel 1725, e nel libro si enuncia pro-vice-maestro della real Cappella -- Siroe del Metastasio, per Venezia nel 1726 -- Ermelinda per S. Bartolomeo nell'anno medesimo -- Catone in Utica del Metastasio per lo teatro delle dame di Roma nel 1727 e per Napoli -- la caduta de' Decemviri con scene buffe per S. Bartolomeo nello stesso anno -- Flavio Anicio Olibrio con intermezzo per S. Bartolomeo nel 1728 -- Semiramide pel teatro delle dame di Roma, nel 1729 -- la contesa de' Numi del Metastasio, scritta nello stesso anno pel cardinale di Polignac Ministro di Francia in Roma per la nascita del real Delfino -- Alessandro nelle Indie del Metastasio scritto pel teatro delle dame di Roma nel 1730. Quest'opera eseguita con eccellente compagnia ebbe grandissimo plauso, e fè giungere il Vinci al colmo della gloria -- l'impresario di teatro per lo teatro nuovo di Napoli -- l'Ifigenia in Tauride per Venezia -- l'Asteria per Napoli -- Siface -- la Didone -- l'Artaserse di Metastasio scritto per lo teatro di S. Bartolomeo di Napoli con intermezzo. Prevenuto dalla morte non giunse a vedere tal suo lavoro nella scena. Compose inoltre il Vinci nel 1719 la protezione del Rosario oratorio per la congregazione di S. Caterina a Formello -- nel 1731 l'oratorio la Vergine addolorata, un Kyrie, e Gloria a 5 con istromenti -- due Messe a 5 voci -- arie, duetti, e cantate diverse in 4 volumi -- vari solfeggi con accompagnamento di piano-forte.
Carlantonio de Rosa marchese di Villarosa
Memorie dei compositori di musica del Regno di Napoli
Napoli, dalla Stamperia reale, 1840