Gian Francesco de Majo

MAJO (Francesco de), cui i Napoletani danno il nome di Ciccio di Majo. “Scrittore pieno di melodia e di naturalezza: in pochi anni che visse, ebbe la stessa sorte del Pergolesi, cui non restò inferiore nell'invenzione e nella novità” (Arteaga tom. 2. p. 326). Egli era figliuolo di Giuseppe di Majo, maestro della real cappella di Napoli dopo Durante, posto, secondo il Mattei, ch'egli non con egual decoro sostenne. Ciccio di Majo cominciò assai giovane a scrivere per teatro e per chiesa; la semplicità del suo canto, la nitidezza della di lui armonia, la sua maniera facile, naturale, piacevole gli acquistarono tosto gran nome in tutta l'Italia. Le sue carte sono piene d'estro e d'espressione, ed egli sarebbe stato uno de' primi, se non fosse morto sul fior dell'età. (Matt. elog. di Jommel.). Amabile compositore finì di vivere in Roma circa 1774, all'età di 27 anni. Egli ha messo in musica più drammi del Metastasio, come l'Artaserse, l'Ipermestra, il Catone, l'Antigono, la Didone; e l'Alessandro nell'Indie l'ultimo anno di sua vita: per chiesa messe, salmi per i vesperi e salve, che non lascian tuttora di dar piacere agl'intendenti.
Giuseppe Bertini
Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de’ più celebri artisti di tutte le nazioni si’ antiche che moderne
Palermo, dalla Tipografia Reale di Guerra, 1814
MAIO FRANCESCO napoletano. Fu istruito nella Musica da Giuseppe suo padre maestro della real Cappella di Napoli dopo Durante. Fu uno scrittor di Musica pieno di brio, e naturalezza. Visse pochi anni, ed ebbe quasi l'istessa sorte del Pergolesi, cui non fu inferiore nella invenzione e novità (Arteaga tom. II pag. 336). Cominciò giovane a scriver per Chiesa, e per gli teatri, ed acquistò grido per le sue composizioni facili, naturali, e piacevoli. Il Mattei nell'elogio di Jommelli dice che le carte del Majo sono piene di estro e di espressione, e sarebbe stato uno de' primi se non fosse morto nel fior dell'età. Finì di vivere in Roma circa il 1774 di anni 27. Ha messo in Musica più drammi del Metastasio come l'Artaserse -- l'Ipermnestra -- il Catone -- l'Antigono -- la Didone -- e l'Alessandro nell'Indie. Ha composto pure due arie con accompagnamento di pianoforte -- ed un solfeggio anche per detto istromento. Per uso di Chiesa molte Messe -- salmi -- e tre Salve Regina -- un oratorio sacro -- ouverture -- arie diverse.
Carlantonio de Rosa marchese di Villarosa
Memorie dei compositori di musica del Regno di Napoli
Napoli, dalla Stamperia reale, 1840