LOLLI (Antonio), da Bergamo, celebre violinista morto in Palermo nel 1802, e quivi onorevolmente sepolto nella chiesa de' Padri Capuccini fuori la Città. M. Fayolle lo dice per errore morto in Napoli nel 1794. Lolli fu dapprima maestro di concerti del duca di Wurtemberg sino al 1773: passò quindi in Russia, ove eccitò talmente l'ammirazione di Caterina II, che donogli un arco, sul quale aveva ella medesima scritto di sua mano in francese: Archet fait par Catherine II pour l'incomparable Lolli. Nel 1785, fece egli un viaggio in Inghilterra ed in Spagna. Venne quindi in Francia, e dopo il 1789 ritirossi in Italia godendo delle ricche pensioni della Moscovia e di Napoli: passò gl'ultimi anni di sua vita nel ritiro in Palermo; io non voglio più sonare, egli diceva, che per le teste coronate. La destrezza, che egli aveva acquistata sul suo stromento, era del tutto sorprendente: egli saliva più al di là di qualunque altro suonatore; i suoi capricci talmente lo trasportavano negli a solo, che il più esercitato accompagnatore poteva appena seguirlo: egli medesimo non poteva accompagnare il canto, perchè difficilmente andava in misura. La prima volta che Lolli fecesi sentire in un suo concerto sul teatro di Palermo nel 1793, mi sovviene d'aver inteso sgridar in pubblico il Sig. Blasco primo violino dell'orchestra, che non aveva uguale nell'arte di dirigerla, perchè non si erano trovati insieme in misura, ma lo sbaglio era piuttosto del Lolli, che affrettava sempre il tempo, ed andava avanti. Essendo stato pregato un giorno di sonar un adagio, ricusò di farlo: Io son di Bergamo, ei soggiunse, i cittadini di questo paese son troppo matti per poter sonare l'adagio. “Lolli che aveva delle ragioni per non amare gli adagio, dice M. de Ginguené, raccorciolli assai ne' suoi concerti, e vi mise in oltre sì poca espressione e melodia che di raro diè da lagnarsi della loro breve durata, anzichè fè riguardarli come una sorta di riposo e di transizione di un allegro all'altro.” (Encycl. method. art. Concerto).

Giuseppe Bertini
Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de’ più celebri artisti di tutte le nazioni si’ antiche che moderne
Palermo, dalla Tipografia Reale di Guerra, 1814