Galileo Galilei

GALILEI (Galileo), figlio del precedente [Vincenzo], nato in Firenze nel 1564, da legittime nozze. Ne' suoi primi anni conoscendo la tenuità della fortuna del padre, aggravato da numerosa famiglia, e volendo pur sollevarlo, si propose di far ciò colla assiduità negli studj. I suoi diporti coll'insegnamento del padre suo, erano nella musica, e nel toccar il cembalo ed altri stromenti, ne' quali pervenne a tanta eccellenza, che trovossi a gareggiare co' primi professori di que' tempi in Firenze ed in Pisa: quale gusto per la musica conservò sempre sino agli ultimi giorni, comechè il suo genio e i suoi gran talenti tutto l'occupassero della fisica e delle mattematiche. A' suoi tentativi e al suo zelo dobbiamo l'invenzione de' telescopj, e 'l primo, con cui osservò egli i pianeti, non era che una canna d'organo, nella quale aveva posti i suoi vetri. Fu anche sua invenzione la semplice e regolare misura del tempo per mezzo di un pendolo che è stato poi adottato all'uso della musica. Tra' suoi opuscoli in una sua lettera al Picchena rammenta quello de sono et voce, che si è perduto: ma in uno de' suoi Dialog. delle due nuove scienze tratta egli di proposito della musica (Viviani l. c.). Di quanti sistemi si sono inventati sulla musica, niuno è stato così universalmente ricevuto da' geometri, come quello di Galilei. Molti che trattano del temperamento degl'intervalli, mettono per base delle ricerche il sistema di Galilei: egli vi propone il sistema del ritorno simultaneo delle vibrazioni, ma in tutti questi punti è stato dottamente attaccato dal Eximeno, provando che un tal sistema non può sussistere. “Il suo ingegno, egli dice, non lo salvò dall'errore proprio degli uomini dotti, che è voler tutto spiegare pe' principj, de' quali sono o seguaci o inventori.” (V. dell'orig. l. 1, c. 1.). Galilei morì cieco nel 1641, in età di 78 anni.
Giuseppe Bertini
Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de’ più celebri artisti di tutte le nazioni si’ antiche che moderne
Palermo, dalla Tipografia Reale di Guerra, 1814