GALILEI (Vincenzo), il padre del Colombo della moderna filosofia era gentiluomo fiorentino versatissimo nelle mattematiche, come lo chiama Viviani, e principalmente nella musica specolativa, della quale ebbe così eccellente cognizione, che forse tra i teorici moderni di maggior nome, non v'è stato chi di lui meglio, e più eruditamente abbia scritto, come ne fanno chiarissima testimonianza l'opere sue pubblicate, e principalmente il Dialogo della Musica antica e moderna, in Firenze 1581 (Vita di Gal. Galilei, 1718). Trovasi in questo Dialogo molta erudizione e buon senso, tranne la traduzione alla moderna nota delle cifre musicali di due greci inni, e di uno a Nemesi ritrovati nella libreria del Card. Sant'Angelo, che Burette, Rousseau e Martini han copiata, e con ragione ha mossa la bile al dotto Requeno. (Veggasi ciò che costui ne dice alla p. 351 del 2º t.) Non men che nella teoria della musica fu Vincenzo dottissimo nella pratica, e celebratissimo nell'età sua, cosichè molto egli contribuì agli avanzamenti della medesima (V. l'artic. Bardi e Caccini). Morì egli dopo il 1586.

Giuseppe Bertini
Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de’ più celebri artisti di tutte le nazioni si’ antiche che moderne
Palermo, dalla Tipografia Reale di Guerra, 1814