DUNI (Egidio Romualdo), nato nel 1709, a Matera nel regno di Napoli, fu messo all'età di nove anni nel conservatorio della Pietà, dove studiò sotto il celebre Durante. Assai giovane fu ricercato in Roma per comporvi un'opera; e trovossi, con suo disgusto, in concorrenza con Pergolese, di cui era grand'ammiratore ed amico. Fu eseguita da prima l'opera di Pergolese, che si ricevette assai male; e pochi giorni appresso, quella di Duni incontrò moltissimo: ma in vece di andar superbo di quell'avventura, egli disse, consolandolo a Pergolese: O mio amico! o mio maestro, costoro non ti conoscono! Una musica naturale, variata e pittoresca, una deliziosa e soave melodia era il distintivo carattere delle composizioni di Duni. Quando se gli voleva opporre ch'egli non faceva fracassi: Io bramo, rispondeva, lunga vita al mio canto. Marmontel, nel suo poema inedito su la musica, impiega più versi nel far con ragione l'elogio di questo grande artista. Egli morì il dì 11 giugno del 1775 nel 66º anno di sua età.

Giuseppe Bertini
Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de’ più celebri artisti di tutte le nazioni si’ antiche che moderne
Palermo, dalla Tipografia Reale di Guerra, 1814


DUNI EGIDIO ROMUALDO. Nacque in Matera Città principale della provincia di Basilicata del Regno di Napoli a 9 febbrajo 1709. Il suo padre per nome Francesco ch'esercitava la professione di maestro di Musica in detta Città ebbe 7 figli maschi, e 5 femmine. Ben per tempo imprese ad insegnar la Musica al suo primogenito Antonio, ed al quartogenito Egidio, ed a tre delle sue figlie, che divennero in seguito perfette maestre di tale scienza ne' due Monasteri claustrali di Trani, e di Monopoli. Il primo figlio Antonio ancor giovanetto avendo nella Musica fatto progresso, dotato di ardito ingegno abbandonò la patria per fare altrove miglior fortuna.
Uscendo dall'Italia giunse in Treveri, ed incontrò il piacere di quell'Elettore, al quale lasciò alcune sue composizioni per uso della Elettoral Cappella, e ne fu largamente premiato. Niente stabile passò in Ispagna, ove strinse amicizia col celebre Farinelli, che conoscendone il merito lo fè eleggere per maestro di Musica della R. Cappella di Madrid, ed insegnò anche la Musica al figlio del Duca di Ossuna. Ma dando sfogo al suo genio ambulatorio si portò in Parigi, ove non trovando atto, come diceva, quell'idioma alla buona Musica, volle condursi in Moscovia; ed ivi avendo preso moglie, ed avutone figli, fu eletto maestro di quella Imperial Cappella. Egidio poi, di cui facciam parola, avendo (come si è detto) appreso dal padre i primi rudimenti musicali, e mostrando grande inclinazione per la scienz'armonica, per rendersi in essa perfetto con la scorta di buoni maestri, col consenso del padre entrò nel Conservatorio di Loreto ed indi passò in quello della Pietà de' Turchini sotto la direzione del celebre Durante.
Ivi dimorò anni otto, ed appresa a perfezione la Musica fu in grado di produrre le sue armoniche composizioni. Quindi recatosi in Roma nel 1735 compose la: Musica del dramma intitolato il Nerone per lo teatro di Tor di nones [Tordinona ndr]. Ivi si trovò in emulazione col Pergolesi, che colà allora dimorava, ed ebbe il piacere di esser la sua Musica molto applaudita, mentre una simile del Pergolese fu assai mal accolta, e non più rappresentata. Duni ne fu al sommo dolente, e confortava il suo emulo che chiamava suo maestro dicendogli che il merito suo non era ben conosciuto in quella Città.
La Musica del Duni era deliziosa e soave, e quando gli si opponeva che la Musica di lui non era rumorosa, rispondeva io bramo lunga vita al mio canto. Molte altre armoniche produzioni pubblicò, che vennero generalmente encomiate; fra quali l'oratorio Giuseppe riconosciuto, e lo dramma l'isola de pazzi. Gio: Francesco Marmontel nel suo poema su la Musica impresso in Parigi nel 1800 in tre volumi in 8.° loda in più versi il nostro Duni, che a ragione vien riguardato come uno de' migliori Compositori che hanno illustrata la scuola di Musica napoletana. Cessò di vivere agli 11 di giugno 1775 di anni 66.

Carlantonio de Rosa marchese di Villarosa
Memorie dei compositori di musica del Regno di Napoli
Napoli, dalla Stamperia reale, 1840