BIGATI, suonatore assai distinto di violoncello, allievo del celebre Tartini, fu condotto in Francia dal suo condiscepolo Fischer. Gli due amici si fermarono a Avignone, ove Bigati si stabilì interamente. Questo artista può considerarsi come uno de' migliori accompagnatori del suo tempo: egli improvvisava seguitamente, e con la più grande facilità, sopra tutti i pezzi che sentiva, o di cui se gli offeriva la parte recitante: Boccherini essendo ad Avignone, Bigatti lo accompagnò ne' suoi primi quintetti, quivi eseguiti per la prima volta. Quel celebre compositore avendo inteso vantare la facilità che aveva Bigati nell'improvvisare, levogli d'innanzi la parte, del basso di accompagnamento, e rimase assai soddisfatto di quello che gli sostituì. Desiderò ancora d'intenderlo nelle lezioni delle tenebre. È uso nelle città meridionali della Francia, e particolarmente in Avignone, che nei tre giorni della settimana santa, queste lezioni siano cantate sul libro, con un solo accompagnamento di basso. Bigati per farsi sentire da Boccherini, accompagnava Dubrieul celebre cantante di tenore. Gli due artisti cercavano a gara di sorpassarsi l'un l'altro, allorchè un non previsto accidente sopraggiunse a guastare gli sforzi de' due rivali. Un canonico di assai corta vista, era molto attaccato ad un suo rosso cagnolino: in sua assenza, il cane trovò mezzo di sortire dalla casa e venne a raggiungere il suo padrone. Costui, chiamando l'animale, lo menò fuori della chiesa, ma ben tosto il cane venne a ritrovarlo. Il canonico, dato in impazienza, lo ricondusse un'altra volta sino alla porta, dove avendolo bastonato, gli vide prendere il cammino per la casa. Rientrato in chiesa, il canonico andava al coro per ripigliare il suo posto, allorchè scorgeva nell'ombra una cosa che andava e veniva; crede che fosse ancora il suo cane. Inquietito, pensa di dargli un calcio; ma per disavventura, egli s'indirizza al violoncello di Bigati, cui rovescia nel tempo stesso a terra con l'istromento, e cadendo eziandio egli medesimo, mena seco al suo cadere Dubrieul, che ne riportò una forte contusione sul labbro.

Giuseppe Bertini
Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de’ più celebri artisti di tutte le nazioni si’ antiche che moderne
Palermo, dalla Tipografia Reale di Guerra, 1814