BERNACCHI (Antonio) caposcuola nell'arte del canto, nato in Bologna verso il 1700, si rese assai celebre, singolarmente per gli allievi che egli ha formati. La natura non avendogli data una voce eccellente, cercò di riparar questo difetto per via dell'arte, e frequentò a tal effetto la scuola del gran Pistocchi che di recente stabilita aveva in sua patria. Pistocchi il sottomise a' più difficili esercizj, e ingiunsegli che non dovesse mostrarsi nè in chiesa, nè in teatro se non quando egli il giudicherebbe a proposito. Bernacchi si tenne adunque celato secondo l'ordine del suo maestro: finchè questi gli disse che poteva farsi sentir pubblicamente. Egli si distinse ben tosto nella sua patria, fino a meritare il titolo di re dei cantanti. Ciò avvenne circa al 1721. Poco tempo di poi entrò al servigio dell'Elettor di Baviera, e quindi dell'imperadore a Vienna. Hendel il condusse con più altri italiani a Londra nel 1730. La brama di assomigliarsi al suo maestro, con istabilire una nuova scuola, lo indusse circa il 1736, a far ritorno alla patria, per eseguir questo disegno. A lui deve l'arte i Raffi, gli Amadori, i Guarducci e tant'altri. Martinelli però, nel suo dizionario di aneddoti, dice di lui che avesse sacrificato nel suo canto l'espressione de' sentimenti al piacere di far brillare il suo valore nell'esecuzione dei passaggi i più difficili. Il conte Algarotti, nel suo Saggio, par che confermi tal giudizio con dire, esser egli stato l'autore degli abusi che s'introdussero allora nell'arte del cantare. Rousseau, nel suo Dizion., si avanza fino ad affermare che Pistocchi avendolo sentito cantare, gridò: Ah! malavventurato ch'io sono! io ti ho insegnato a cantare, e tu vuoi suonare! ma Arteaga dice che a torto vien egli chiamato il Marini della moderna licenza, e che il suo raro merito il fece anzi comparire il più rinomato cantor del suo tempo (t. 11, p. 41). A lui si attribuisce generalmente la nuova maniera di articolare i passaggi per via del petto. (V. Mancini e Laborde.)

Giuseppe Bertini
Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de’ più celebri artisti di tutte le nazioni si’ antiche che moderne
Palermo, dalla Tipografia Reale di Guerra, 1814