Ernesto d’Ettorre (Vasto, 19.III.1906 - L’Aquila, 27.X.1931).
Pianista e compositore, nacque in una famiglia sempre attiva nelle arti e nella musica in particolare. Ebbe per il pianoforte una precoce attitudine e studiò poi al Conservatorio “Gioachino Rossini” di Pesaro con Francesco Bajardi, che ebbe per lui attestati di stima, fino a considerarlo il suo migliore allievo assieme a Carlo Zecchi.
Una morte assai prematura lo ha sottratto a un’ancor più brillante carriera. Il suo vasto orizzonte culturale lo portò a studiare e interpretare il repertorio pianistico europeo ad ampio spettro, comprendendo anche la produzione spagnola, che solo più tardi avrebbe conosciuto una più capillare diffusione.
Realizzò concerti solistici e in duo col canto; pertanto la sua produzione compositiva, al tempo alquanto copiosa, comprese brani per pianoforte e altri per canto e pianoforte. Poche le sue composizioni rimaste, fra cui Scherzo e Pagina d’Album, per pianoforte, Lirica, su versi di Luciano Blaga e O Falce di Luna Calante, su versi di Gabriele d’Annunzio, per canto e pianoforte, e alcune opere pianistiche a noi giunte incomplete, fra cui Minuetto, Burlesca e Burattini.

Fabio Renato d’Ettorre