Angelo Consolini (Bologna, 11.VI.1859 - ivi, 13.III.1934).

La viola del Quartetto Bolognese
Figlio del violinista Claudio (1831-1903) e di Rita dall’Aglio, Angelo Consolini nasce a Bologna l’11 giugno 1859. Tra il 1848 e il 1853 il padre aveva frequentato presso il Liceo Musicale di Bologna la scuola di violino di Giuseppe Manetti e dal 1855 al 1860 quella di composizione di Giuseppe Busi, intraprendendo quindi la professione musicale e tenendo negli anni successivi una scuola privata nella propria abitazione dove, il 3 maggio 1865, troviamo Angelo, a sei anni non ancora compiuti, impegnato in un saggio. Tra gli altri allievi presenti nell’occasione, accompagnati da Claudio Consolini alla chitarra o al violoncello, figurava anche l’amico e futuro collega di Angelo, Adolfo Massarenti. Nel 1866, a soli sette anni, Angelo Consolini entra al Liceo Musicale di Bologna nella classe di violino e viola di Carlo Verardi, e da subito le sue precoci esibizioni trovano eco sulla stampa locale. I suoi studi di strumento proseguiranno fino al 1875 mentre quelli di contrappunto nella classe di Angelo Busi si protrarranno fino al 1880, anno in cui ottenne il diploma di Accademico filarmonico. A ventun anni Angelo era già dunque un riconosciuto attore della vita musicale bolognese, dal profilo sfaccettato di violinista, violista, direttore-concertatore d’orchestra e didatta. Fin dalla sua fondazione, nel 1879, fa parte del “personale artistico stabile” della Società del Quartetto partecipando sia ai programmi cameristici (o “strumentali”) sia a quelli orchestrali: una fruttuosa collaborazione che proseguirà fino agli inizi del '900 sotto la direzione artistica prima di Luigi Mancinelli e quindi di Giuseppe Martucci.
Nel corso del 1881 dirige il Don Pasquale di Donizetti per la stagione di Carnevale di palazzo Loup, da alcuni decenni sede dell’orchestra della Società Filarmonica Felsinea, una compagine giovanile che svolgeva la sua attività in collaborazione con il Liceo Musicale. Alla prima buona prova donizettiana del giovane Consolini ne seguì, però, una forse inferiore alle aspettative: nel luglio dello stesso anno la sua direzione di un Barbiere di Siviglia rossiniano al Teatro Brunetti venne definita, cortesemente ma senza eccessivi entusiasmi, solo “gentile e spontanea”. La direzione del teatro sembrò quindi non tener fede agli impegni presi con il musicista, sostituendolo nelle successive direzioni a lui promesse con il coetaneo Guglielmo Zuelli (Reggio Emilia, 1859 - Milano, 1941), allievo di Alessandro Busi e Luigi Mancinelli. I forti legami che univano la Società Filarmonica al Liceo autorizzano a ipotizzare un pesante intervento a favore dello stesso Zuelli da parte dei suoi insegnanti Busi o Mancinelli se non di entrambi. Zuelli avrebbe avuto una buona carriera di compositore e di direttore d’orchestra, Consolini, invece, non sarebbe più salito sul podio.
Grazie alle sue eccellenti doti di violinista e violista a Consolini non mancarono certo nuove e numerose proposte di lavoro: le municipalità di Biella, Reggio Emilia, Massa Superiore (oggi Castelmassa, Rovigo) gli offrirono incarichi che prevedevano, secondo l’uso dell’epoca, l’organizzazione della vita musicale cittadina e l’insegnamento nelle locali scuole di musica. In contemporanea, però, lo vedremo sempre presente nell’orchestra del Comunale di Bologna oltre che nella programmazione della Società del Quartetto e nel relativo Quartetto Bolognese. Non dissimilmente da altri musicisti dell’epoca, mentre sviluppa l'attività cameristica e orchestrale come violista, Consolini prosegue nella carriera violinistica vantando un’intensa attività solistica con programmi che spaziavano da Lulli, Corelli, Nardini, Vivaldi e Bach fino ai più contemporanei Sarasate, Vieuxtemps, Brahms senza tralasciare, accanto a molti altri autori, Niccolò Paganini. Il suo talento e le benemerenze di violinista, di prima viola d’orchestra e di interprete di musica da camera con il Quartetto Bolognese furono coronati, nel 1891, dall’offerta ricevuta dal Teatro alla Scala di Milano di ricoprire il posto di prima viola dopo che, il 14 dicembre 1890, Consolini era stato acclamato a Milano in un concerto tenuto dal Quartetto Bolognese nella sala del Conservatorio - presente Antonio Bazzini di cui eseguirono un quartetto - per il quale l’ensemble bolognese ricevette entusiastiche e trionfali accoglienze.
Consolini però non accettò l’incarico alla Scala e il mancato accordo fu “ufficialmente” dettato da ragioni economiche, a cui se ne affiancavano altre plausibilmente legate alla sua vita artistica e familiare: Consolini infatti aveva sposato Emma de Stefani che, docente di arpa prima al Conservatorio di Pesaro e quindi al Liceo di Bologna (dal 1887 al 1928), era concertista di fama e arpista dell’orchestra del Teatro Comunale, dove anche lo stesso Angelo era attivo come prima viola. Sono questi gli anni della maturità artistica di Consolini e del suo Quartetto: all’intensa attività bolognese e di tournée in Italia e all’estero in ensemble il musicista affianca un’altrettanto intensa attività autonoma che lo vede in Svizzera (nel 1892 e nel '93), in Germania (ad Amburgo nel 1894 e nel '97) e in Sud America. In questi anni possiamo ubicare la sua abitazione bolognese, condivisa col padre Claudio, al numero 6 di via Castiglione.
Nel 1897 viene attivata al Liceo Musicale una terza classe di violino e viola: la si affida a Consolini, che svolgerà una intensa e proficua attività didattica fino al 1931. Con il nuovo secolo il musicista affronta ancora con il Quartetto Bolognese tournée internazionali di successo (Trieste, Fiume, Lubiana, Graz, Zagabria nel 1901) ma presto l’attività dell’ensemble si diraderà. Nel 1902 Martucci lascia Bologna e questo evento segna per il Quartetto Bolognese la fine della ventennale collaborazione con la Società del Quartetto. Per Consolini si aprono però nuove prospettive e opportunità: in perfetta consonanza con le correnti storicistiche dell’epoca il musicista si cimenta con la viola d’amore con opere di Leclair, Händel, Ariosti, Martini, Gossec, e di altri autori. Registriamo esibizioni pubbliche, a partire dal 1906, con una viola detta antichissima e rinvenuta tra gli strumenti del padre alla sua morte, nel 1903. Il 1906 è l’anno in cui Ottorino Respighi pubblica le sonate per viola d’amore di Ottavio Attilio Ariosti, uno dei capisaldi della letteratura per questo strumento e uno dei “tesori” musicali del Civico Museo Bibliografico Musicale. La riproposta della viola d’amore era stata in precedenza auspicata da Martucci e da altri membri del corpo insegnante del Liceo come Luigi Torchi, docente di Storia della musica e bibliotecario fino al 1906.
La contemporanea attività musicale di Consolini e Respighi - uno dei più illustri allievi di Ferdinando Sarti, attivo fino al 1908 a Bologna come viola nel Quintetto Mugellini - su un così particolare strumento sembra però avere portato i due musicisti a una competizione non sempre amichevole: infatti “l’artista presuntuoso” che sosteneva di essere il solo in Italia a saper suonare uno strumento così straordinariamente difficile, cui alluse Respighi, potrebbe essere stato proprio Angelo Consolini. La temperie storicista porterà il musicista anche ad occuparsi di Johann Sebastian Bach, di cui avrebbe trascritto per viola sola e per viola e pianoforte opere per violino solo e viola da gamba e basso.
Nel corso del primo '900, nonostante la rarefazione dell’attività del Quartetto Bolognese, la presenza musicale di Consolini a Bologna si sarebbe mantenuta solida. Angelo continua a fornire costanti prove solistiche al violino e alla viola tra le quali emerge, nel 1911, la sua partecipazione come viola concertante all’Aroldo in Italia di Berlioz diretto da Ferruccio Busoni al Teatro Comunale, impegnandosi nel mentre come animatore in altre esperienze legate alla musica da camera come il Trio Consolini (Angelo al violino e alla viola d’amore, la moglie Emma al pianoforte e la figlia Gabriella all’arpa) e, nel 1921, il Quartetto Consolini, composto dagli allievi Renato Rapparini e il figlio Giorgio, da Sergio Cavallini e dal violoncellista Nerio Brunelli. Dopo la morte di Sarti e Massarenti animerà anche il nuovo Quartetto Bolognese con Federico Barera e Giorgio Consolini, violini, Angelo Consolini, viola e Dante Serra, violoncello. Dal 1914 Consolini si dedicherà con sempre maggiore intensità all’insegnamento dello strumento e della musica d’insieme, un’attività didattica (alla quale sono riconducibili le numerose trascrizioni e di revisioni di opere didattiche per viola quasi tutte edite da Ricordi) che solo dal 1931, anno del suo ritiro dall’insegnamento, si sarebbe formalizzata nella classe di musica da camera, secondo le linee delle riforme apportate da Cesare Nordio.
Consolini, che morirà a Bologna il 13 marzo del 1934, lascia - al pari dei colleghi Sarti e Massarenti e grazie ai quasi cento allievi curati nel corso di 34 anni di insegnamento al Liceo - un’importante eredità nell’ambito della scuola violinistica bolognese, eredità che persiste nonostante la inevitabile “diluizione” dei suoi effetti nel tempo e le cui tracce possiamo ancora seguire e riconoscere. Breve appendice su Consolini. Trascrizioni per viola: J. S. Bach, Sonate per viola da gamba; Partite per violino solo; Campagnoli, Capricci e Divertimenti; Fiorillo, Studi; Kreutzer, Studi; Rode, Capricci; Rovelli, Capricci. Revisioni: Metodo per viola di Bartolomeo Bruni; Metodo per esercitarsi a ben suonare l'alto-viola di Ferdinando Giorgetti. Come autore Consolini pubblicò Brevi esercizi giornalieri del violinista (Milano s. d.).

Daniele Tonini
Consolini e una classe di cento
in Jadranka Bentini e Piero Mioli (a cura di)
Maestri di Musica al Martini. I musicisti del Novecento che hanno fatto la storia di Bologna e del suo Conservatorio
Bologna, Conservatorio «Giovan Battista Martini», 2021