Fedele Fenaroli

FINAROLI (Fedele), nato in Napoli verso il 1734, studiò in uno di que' conservatorj la musica sotto Durante, e fu quindi sino alla morte il primo maestro di quello della Pietà, dove per il suo zelo e la semplicità del suo metodo formò un'infinità di eccellenti discepoli; tra' quali a fargli onore basterebbe il solo Zingarelli. Pubblicò in Napoli un'opera col titolo: Regole per li principianti da cembalo, che contiene le regole principali di accompagnamento, a cui fa egli seguire un'eccellente raccolta di partimenti, o lezioni numerate di basso, assai ben fatte che vanno, per gradi, e par che sia la miglior cosa che v'abbia per imparare l'accompagnamento. Mr. Choron ha adottata e ritoccata in Francia questa operetta, con farvi alcune addizioni nei principj, ch'erano un pò secchi, e con iscegliere i partimenti di più importanza, ne ha formati il suo libro Principes d'harmonie et d'accompagnement à l'usage des jeunes élèves. Finaroli morì in Napoli verso l'anno 1812.
Giuseppe Bertini
Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de’ più celebri artisti di tutte le nazioni si’ antiche che moderne
Palermo, dalla Tipografia Reale di Guerra, 1814
FENAROLI FEDELE, di cui il Signor Bertini non fa menzione nel suo dizionario degli scrittori di Musica [vedi voce precedente ndr], nacque in Napoli nel 1740. Di fresca età entrò nel Conservatorio della Pietà de' Turchini. Inclinato da fanciullo alla Musica, l'apprese rapidamente con ottimo successo sotto la direzione di Durante, e Feo. Divenne per lo progresso che fece, maestro del Conservatorio suddetto. Formò ottimi allievi, fra' quali il rinomatissimo Zingarelli. Fu assai diligente nell'insegnare, nè infastidivasi se i discepoli non eseguivano su le prime quanto veniva loro insegnato. Pubblicò in Napoli le regole per li principianti di cembalo, che contengono le principali nozioni dell'accompagnamento, seguite da un'eccellente collezione di partimenti, e lezioni di basso. M.r Charon vi ha fatto delle giunte ne' principii, e scegliendo i partimenti migliori. Le sue armoniche produzioni sono le seguenti: dodici mottetti, due de' quali in pastorale -- Messa -- tre altre simili -- Messa di morti -- Dixit -- due altri simili -- Te Deum -- altro simile -- responsorio di S. Antonio -- Laudate pueri a 4 voci -- Credo a 2 voci --improperi pel venerdì santo -- Ecce lignum Crucis a 4 voci -- Ave Maria a 4 voci -- Stabat Mater a 2 voci -- nonna a voce sola di soprano -- lezioni de' tre giorni della settimana santa -- lezioni de' morti -- Suscipe me Domine -- Veni Creator Spiritus per soprano e contralto -- Veni Sponsa Christi a 4 voci -- inno di S. Michele -- Miserere a 4 voci -- altro simile -- cantata a 2 voci -- mottetto -- studio di contrappunto.
Carlantonio De Rosa marchese di Villarosa
Memorie dei compositori di musica del Regno di Napoli
Napoli, dalla Stamperia reale, 1840
Fenaroli Fedele (Lanciano, 25 aprile 1730 – Napoli, 11 gennaio 1818).
Figlio di Francesco Antonio, aveva appreso i rudimenti musicali dallo stesso genitore e a contatto con le attività musicali della cappella lancianese. Il padre morì quando Fedele era ancora un bambino di circa otto anni e dopo alcune incertezze circa il suo futuro, all’età di quattordici anni il ragazzo fu inviato a Napoli ospitato dallo zio Nicolantonio Perrini, che si adoperò per farlo ammettere al Conservatorio di Santa Maria di Loreto.
Fenaroli che ebbe come colleghi di studio Paisiello, Sacchini, Guglielmi, e altri nomi illustri della storia musicale, a ventidue anni completò la sua formazione culturale secondo gli insegnamenti di quella scuola napoletana cui dopo un periodo di residenza a Palermo, ove sembra scrisse le sue prime opere teatrali, dette un personale e significativo contributo già a partire dal 1755. In quell’anno, dopo la morte del caposcuola Francesco Durante, gli succedette come docente di contrappunto e composizione al Conservatorio della Pietà dei Turchini. Il destino di Fenaroli era tracciato, l’attività di insegnante e di compositore fu una costante della sua vita e lo vide attivo soprattutto nel Conservatorio Santa Maria di Loreto, dove nel 1762 fu nominato maestro di cappella e nel 1777 primo maestro di Cappella al posto di Pietro Antonio Gallo. Dal 1797, cessata l’attività del Conservatorio di Santa Maria di Loreto, Fenaroli continuò ad insegnare a Sant’Onofrio a Capuana ma anche in altre istituzioni musicali napoletane fino alla morte che lo colse alla veneranda età di 88 anni a Napoli l’l1 gennaio 1818.
In tanti anni di carriera Fenaroli istruì schiere di allievi illustri, tra cui si ricordano Nicola Zingarelli, Domenico Cimarosa, Silvestro Palma, Salvatore Figuera, Carlo Coccia, Carlo Conti, Michele Ruta, Saverio Mercadante, Giacomo Cordella, Francesco Ruggi, Michele Carafa e altri.
Non a caso quando nel 1807 Giuseppe Bonaparte decise di riformare i Conservatori napoletani (che nel frattempo erano diventati due) fondendoli in quello che poi divenne Collegio Reale di Musica, scelse di affidarne la direzione ad un “triunvirato” formato da Giovanni Paisiello, Giacomo Tritto e Fedele Fenaroli. La grandezza riconosciuta di Fenaroli sta nell’aver investito le sue energie soprattutto nell’insegnamento in un momento in cui la scuola napoletana andava imponendosi all’attenzione italiana ed internazionale. Egli aveva per primo pensato di scrivere una summa degli insegnamenti musicali già da tempo impartiti nelle aule dei Conservatori napoletani. Nacquero così i suoi famosi sei volumi dei Partimenti ossia basso numerato (corrispondenti agli odierni esercizi di armonia e contrappunto su un basso dato) pubblicati per la prima volta a Roma nel 1800 circa, che costituirono una novità assoluta e che per la loro validità furono ristampati continuamente per tutto l’Ottocento. Oltre ai Partimenti scrisse, nell’ambito didattico, le Regole musicali per i principianti di cembalo nel sonar coi numeri e per i principianti di contrappunto stampate a Napoli nel 1775, lo Studio del contrappunto, (Roma, ca. 1800) e infine i Solfeggi per soprano.
La produzione di Fenaroli, poco nota, annovera tantissimi titoli oltre la trattatistica: opere (I due sediarii, Napoli 1759; La disfatta degli amaleciti, Chieti 1780), diversi oratori e azioni sacre (Ester, Napoli 1759; Abigaille, 1776; L‘arca del Giordano, Lanciano 1780; La sconfitta degli assiri, Roma 1789), brani per clavicembalo e un nutrito gruppo di composizioni sacre.
Si consiglia di approfondirne la figura e le opere direttamente visitando il sito dedicato e curato dal Prof. Massimo Salcito: https://fedelefenaroli.com.
© Gianfranco Miscia
© Centro di Documentazione e Ricerche Musicali Francesco Masciangelo
Dizionario dei musicisti frentani
www.centromasciangelo.org