Ugo Malfatti
MALFATTI UGO (1880-1958) - Tenore. Dopo il prestigioso Nardi, ecco un altro artista che scelse la carriera di «secondo tenore» dopo avere riportato brillanti successi in numerosi concerti in Italia e all'estero. Invitato a Londra nel 1906 dalla Società Italiana di Mutuo Soccorso, cantò la romanza del terzo atto della Tosca e bissò l'Improvviso dello Chénier su insistente richiesta del nostro grande Zenatello. Per la Boston Opera House partecipò nel 1912 ad un concerto negli Stati Uniti, facendo scrivere di lui, dopo l'esecuzione dell'Arioso dei Pagliacci: «... specialmente nell'aria che rese celebre Caruso, dimostrò d'avere tanta pastosità di voce e tant'arte di canto da far restare quasi tutti sorpresi come alla Boston Opera si trascuri un tenore di tal fatta, mentre si dà posto ad altri che di tenore hanno solo il nome sul cartello». L'anno successivo prese parte ad un altro concerto, ripetendo la suddetta romanza della Tosca e ottenendo consensi pure in «Celeste Aida». Tuttavia, la scelta dei ruoli minori fu certamente la migliore anche per lui. Le scene liriche abbondavano a quell'epoca di nomi altisonanti e non sarebbe stato facile imporsi senza qualità del tutto eccezionali. Anziché irrobustirsi - come solitamente avviene nei cantanti - la sua voce si fece più dolce, morbida e malleabile con l'andare degli anni, e pertanto più rispondente ai ruoli prescelti. Nella Lucia, che gli aprì virtualmente la carriera, fu nel 1908, al Convent-Garden di Londra, uno « sposino » ideale e nella stessa stagione lirica cantò con Zenatello negli Ugonotti e con Alessandro Bonci nella Traviata, Al Manhattan di Nuova York assunse parti di rilievo nel Rigoletto, Sansone e Dalila, Salomè, The Jungler de Notre Dame, Trovatore, Bohéme, Otello, Thaïss, Aida e ancora Ugonotti, Lucia, Pagliacci e Traviata, sempre a fianco delle massime celebrità e spesso del nostro Zenatello e di Maria Gay. Il personale successo riportato quale Arlecchino nei Pagliacci, gli valse due riconferme per gli anni successivi. Interprete prezioso e originale dei più svariati e caratteristici personaggi, calcò le maggiori scene europee e d'oltre oceano, con un repertorio di ben 55 opere, molte delle quali cantate nei nostri teatri cittadini, e all'Arena ove fu il primo Messaggero nell'Aida del 1913.
Dizionario dei musicisti e cantanti veronesi (1400-1966)
Verona, Tipo-lito Cortella, 1966
Alberto Gajoni Berti
Dizionario dei musicisti e cantanti veronesi (1400-1966)
Verona, Tipo-lito Cortella, 1966