NARDI LUIGI (1886 - 1956) - Un nome illustre nell'arte lirica, per essersi fatta una specialità tutta sua personale di certe parti di fianco, alle quali occorra un particolare senso dell'espressione e del colore. Se si dovesse passare in rassegna gli innumerevoli teatri in cui questo rinomato tenore s'è prodotto nei 45 anni di intensa vita artistica, rileveremmo dei successi tali e continui da consacrarlo alla più larga popolarità. Dal M° Cusinati ebbe le prime nozioni del canto e preziosi consigli. Perfezionatosi alla scuola del M° Gelich, debuttò a Desenzano del Garda nel 1949, nelle vesti di Arlecchino nei Pagliacci. Per qualche tempo si dedicò ai ruoli principali, sostenendo le parti di Ernesto nel Don Pasquale, di Elvino nella Sonnambula e persino di Turiddu nella Cavalleria rusticana; ma la sua bassa statura e soprattutto la necessità di provvedere alle esigenze della vita, lo convinsero a rinunciare a quei ruoli che gli avevano pur dato soddisfazioni. E fu la sua fortuna. La bellezza e il colore della sua voce, la perfetta quadratura musicale e le non comuni doti sceniche lo posero d'un tratto nel numero dei più apprezzati cantanti cosiddetti utilitée, adatti cioè a tutte le parti. Famose sono rimaste le sue interpretazioni di Mine nel Sigfrido e di David ne I Maestri Cantori; di Malatestino e del Cantatore nella Francesca da Rimini e Giulietta e Romeo di Zandonai; di Cassio nell'Otello verdiano; del principe Sciuiski nel Boris Godunoff; di Bardolfo nel Falstaff; di Filipeto nei Quattro rusteghi; del frate Simone nel Fra Gherardo di Pizzetti; di Arturo nella Lucia; di Elisero nel Mosè e di altre decine e decine di parti comprese nel suo repertotio che raggiungeva le 200 opere. Cantò nei più importanti teatri del mondo, sotto la direzione di maestri sommi e a fianco delle massime celebrità internazionali.

Alberto Gajoni Berti
Dizionario dei musicisti e cantanti veronesi (1400-1966)
Verona, Tipo-lito Cortella, 1966