Francesco Pennino

Francesco Pennino nacque a Napoli il 12 marzo 1880 ai Giardini al monte n. 14. Fu figlio di Francesco Pennino, uno dei garibaldini che combatté al fianco del padre di Arturo Toscanini. Il suo talento artistico si rivelò sin dalla giovanissima età: infatti all'età di 14 anni incominciò a comporre in versi e musica canzoni napoletane che furono lanciate dall'editore Bideri. Frequentò il Conservatorio di S. Pietro a Maiella a Napoli per lo studio del pianoforte. Lavorava inoltre nei caffè accompagnando al pianoforte Enrico Caruso, suo grande amico. In un concorso a premi indetto tra coloro che suonavano nei caffè, a Lui fu assegnato il "Premio d'oro" ossia il primo premio. Si sposò con la Signorina Anna Giaquinto il cui padre era proprietario di case e negozi e abitava al numero 36 delle Case puntellate che oggi si chiama Via Vittorio Sturzo al Vomero: in questa casa abitarono anche Francesco Pennino e la sua consorte [...].
Andò in America per tentare anche lui la fortuna come fece il suo grande amico Enrico Caruso. Sul piroscafo, nel lasciare Napoli, per improvvisa ispirazione e preso da un'acuta nostalgia scrisse la canzone in versi e musica "Lassanno Napule" chiamata pure "Napule te saluto". Il successo fu immediato: questo disco fu inciso dalla Casa Columbia e dalla Voce del Padrone; immediatamente ne seguì un'altra che ebbe un successo strepitoso "Senza mamma" che ebbe come seguito "Senza perdono".
"Senza mamma" fu cantata dalla celebre Gilda Mignonette, Ria Rosa, Clara Stella, Nina Disciani; Gilda Mignonette cantò anche un'altra canzone di Francesco Pennino "Femmene" e altre.
Di queste due canzoni "Senza mamma" e "Senza perdono" egli scrisse la sceneggiate che insieme a "Povera canzone" scritta anche da lui, furono rappresentate a Napoli e a New York e nei due teatri che Egli comprò in America.
Francesco Pennino fu il primo ad introdurre il film italiano in America; infatti venne in Italia e alla Cesare film Company comprò il film "La vecchia Signora" con Emma Grammatica e Vittorio De Sica; il film fu giudicato ottimo dalla stampa americana e per questo merito Hollywood gli offrì alcune scritture, ma lui rifiutò per continuare la sua carriera di poeta e musicista napoletano perché mai smise di adorare la sua amata città. In un primo viaggio a Napoli con la moglie nel rivedere il meraviglioso golfo, il mare e tutto ciò che gli era caro compose la canzone "Quando canta Pusilleco" altro grande successo dell'epoca. Fu il primo ad introdurre in America i rulli per i pianini perché volle che anche lì si divulgasse l'uso del pianino così caro ai napoletani; fu socio di una compagnia di libri musicali chiamata "Italian book Company". Suo grande desiderio era quello di morire a Napoli, ma la morte lo colse in America [...].
Anche Hollywood lo ricorda tanto da inserire nel film di prossima programmazione in Italia "Il Padrino n. 2" le due canzoni con relativa sceneggiata "Senza mamma" e Napule te saluto".
Visse nel ricordo di Napoli e dell'Italia e chiamò la sua adorata e carissima figlia Italia così come adorata e cara era la sua patria.
Nel 1905, lui decise di tentare la fortuna in America. Partì per l'America da solo in cerca di lavoro a New York. Arrivato alla Statua della libertà scrisse a sua moglie: «Cara Nina sto davanti alla Statua della Libertà. È bellissima, vorrei tanto che tu la potessi vedere.
Nina, se tu lasci l'Italia per amore che hai per me, io prenderò tutti i soldi che ho e li spenderò con te un bellissimo giorno a Coney Island». Nina con i figli lo raggiunse un paio di mesi dopo.
Partendo da Napoli Francesco disse a sua madre: "Vado soltanto a comprare un po' di pane, tornerò presto". Lui sperava che lei sarebbe venuta con il resto della famiglia a New York. Lei non venne mai e lui non l'ha avrebbe più vista. In punto di morte le ultime parole di sua madre furono: "Ma Francesco è tornato con il pane?". Dopo la sua morte lui scrisse "Senza mamma" [...].
Oltre ai successi musicali Francesco comprò tre sale cinematografiche. Importò i film italiani, li vendette in America ed esportò i film americani in Italia.
[Francesco Pennino fu suocero di Carmine Coppola e nonno di Francis Ford Coppola].
Bibliografia: Giuliana Muscio, Tra nostalgia e memoria: da Francesco Pennino a Francis Coppola, in Anita Pesce e Marialuisa Stazio [a cura di], La canzone napoletana. Tra memoria e innovazione, Culture e Società del Mediterranneo 1, Cnr-Issm, 2013, pp. 217-232.
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