Geremia Piazzano.
Nato nel giugno 1843 a Balzola (Piemonte), è un superstite della nobile schiera degli organisti improvvisatori. Diresse per parecchi anni le Cappelle di Novara e di Vercelli, dette brillanti prove in Italia ed all'Estero, che gli procurarono alte onorificenze (fra le più recenti, la decorazione del Plata dal Governo del Re di Spagna).
Scrisse gran numero di Messe e musiche sacre che gli valsero titoli e cariche di direttore e di professore. Scrisse pel Teatro le Opere: Carlo il Temerario, Il conte di Northon, Aasvero, Prima la musica poi le parole (buffa), Gismonda di Sorrento. Inventò il Fonotomo.
Il Piazzano scrisse ancora, d'incarico dal Comitato Subalpino, un grandioso Inno eseguitosi alla Corte di Cettigne per l'incoronazione del Re Nicola I, dal quale venne pure decorato.
Tiene pronto una nuova opera Età nova, su soggetto palpitante di attualità, che spera presto presentare al pubblico.

Fonotomo Piazzano.
Le Tredici Corde di cui consta l'istrumentino, devono accordarsi tutte al perfetto unissono, per esempio in tredici La. Ciò fatto, non si hanno che a stringere le tre viti che soprastanno al Capo-tasto mobile, il quale partendo dall'estremità della prima corda intiera a sinistra, si estende appoggiandosi trasversalmente sulle altre, fino al punto in cui trovasi la precisa metà dell'ultima a destra; questo in base alle leggi foniche, dovendo necessariamente emettere l'Ottava della Prima, ne risulterà una studiata gradazione di suoni la più matematica, od in altri termini si otterrà il Riparto il più esatto.
Si riproduca quindi sopra un'ottava del centro dello strumento tale Riparto e su questa sicura base, si accordi ad ottave giuste tutto il rimanente della tastiera.

Annuario dei musicisti. Manuale dei cultori e degli amatori
Casa Editrice “Musica”, Roma, a. I, 1913

PIAZZANO Felice Geremia

Piazzano Felice Geremia, Balzola 1842 † 1921 Torino. Celebre compositore, pianista e organista. Appresi i proni rudimenti dal padre, passava quindi alla scuola del Bossola e del Meyners in Vercelli, licenziandosi infine al Conservatorio di Milano con l'Angeleri e il Mazzuccato. Iniziò la carriera quale organista e maestro di Cappella alla Collegiata di Torino, dalla quale passò nel 1868 alla Gaudenziana di Novara ove, alla morte del Coccia, rivestì anche la carica di professore d'armonia e contrappunto all'Istituto Brera. Nel 1876 fu chiamato a sostituire al Meyner alla Metropolitan di Vercelli, e verso il 1900 si ritirò in Trino, dopo essersi fatto applaudire come concertista d'organo in Italia e fuori. Inventò il fonotomo, strumento scientifico per la divisione esatta dei suoni componenti l'ottava. Elenco delle principali sue composizioni, in ordine di data: Inno, composto per incarico del Comitato Subalpino ed eseguito a Cettigne per l'incoronazione di Nicola I (1860), che lo decorò della massima onorificenza montenegrina; Carlo il Temerario, opera teatrale (Piacenza, Comunale, 1867); Gismonda di Sorrento, altro spartito che segnò un trionfo, rappresentato per 9 sere consecutive al Coccia di Novara (1876); Messa da requiem, eseguita alla presenza dei Reali Principi nella Chiesa Metropolitana di Torino (1879); Salve Regina a 3 voci con accomp. d'organo, che gli valse il primo e unico premio al Concorso Intern. di Barcellona e la più alta onorificenza spagnuola dal Re (1882); Messa da requiem, eseguita nell'anniversario della morte di Vittorio Emanuele II (1892), e composta per incarico della Casa Reale, che lo insignì della commenda della Corona d'Italia; Inno a Dante Alighieri, eseguito in Casale il 24 aprile 1894; Cantata a 4 voci, coro ed orchestra, scritta pel Concorso - vinto - indetto dal Circolo filarmonico di Barcellona nel 1896; Età nova, opera in tre atti (1904); Gran scena drammatica patriottica, per canto e orchestra, vincitrice del Concorso indetto dall'Acc. Filarmonica di Palermo (1905); Il Giuoco del Lotto, scene comiche (Vercelli, 1909). Aggiungansi inoltre le opere teatrali Il conte di Northon, Aasvero e, Prima la musica poi le parole.

Beniamino Rossi
Dizionario dei musicisti casalesi o monferrini
Casale Monferrato, Stabilimento Tipografico Miglietta, Milano & C., 1942