Tito Schipa
 
                                 SCHIPA Tito.
Tenore e compositore, nato a Lecce il 2 gennaio 1888. Morto a New-York il 17 dicembre 1965. Studiò composizione e canto con A. Gerunda ed E. Piccoli, e debuttò al Politeama Facchinetti di Vercelli nel 1910 con La Traviata. In breve tempo raggiunse fama internazionale per la voce dolce, vibrante, espressiva, penetrante, e per le doti non comuni di interprete, tanto che si può dire di lui che fu il più eminente tenore di grazia del periodo 1920-40 e uno dei maggiori cantanti del nostro tempo in senso assoluto. Il repertorio vastissimo e le qualità vocali hanno fatto sì che egli fosse adoperato in senso giusto, o per lo meno che riconoscesse da sè stesso le opere che più gli si addicevano, cosi ha dato vita a creazioni indimenticabili. Il suo repertorio comprendeva: Sonnambula, Traviata, Rigoletto, Mignon, Bohème, Fra Diavolo, La Favorita, Zazà, Tosca, Falstaff, Don Pasquale, Adriana Lecouvreur, Butterfly, Lakmè, Marcella, Manon di Massenet, Barbiere di Siviglia (di Rossini e di Paisiello), Principe Igor, Rondine, Werther, Amico Fritz, Elisir d'amore, Arlesiana, ecc., e le scene i più grandi teatri del mondo. È stato anche cantante di canzoni napoletante e spagnole. Valencia, Princesita, Ay, ay, ay, Amapola furono sue creazioni; esecutore indimenticabile di arie settecentesche; interprete di vari films; compositore. Ha tenuto un corso di perfezionamento al Conservatorio di Budapest, chiamato dal Ministero della P. I. ungherese, ecc.
Composizioni: La principessa Liana, operetta in 3 atti su lib. di A. Santoro e E. Neri (Roma, Adriano, 1929), che fu orchestrata da D. Savino; Hosanna, coro a 4 voci; Messa per 4 voci e coro (Lecce, 1929); El coquetòn, tango (Buenos Aires, s. d.); Mimì, operetta su lib. di G. Adami (ined.). Lecce gli ha dedicato il Liceo Musicale e Gallipoli un teatro.
Bibliog.:
Villani C.: op. cit.; Schmidi C.: op. cit.; Della Corte A. e Gatti G. M.: op. cit.; Raeli V.: op. cit.; id.: Musicisti e cantanti: art cit.; Monaldi G.: Cantanti celebri (Roma, 1929); Chi è: op. cit.; Lauri-Volpi G.: A viso aperto (Roma, 1953); id.: Voci parallele (Milano, 1955); Tomaselli J. F.: Ottavio on the Tiber. Tito Schipa (in Opera News, New-York, 9 dicembre 1957); Il mondo della musica: op. cit.; Celletti R.: T. Schipa (in Musica e dischi, gennaio 1957); De Oliveira Castro Cerquera P.: op. cit.; Enciclopedia dello spettacolo: op. cit.; Enciclopedia della musica: op. cit.
Pasquale Sorrenti
I musicisti di Puglia
Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1988
Tito Schipa nome d’arte di Raffaele Attilio Amadeo Schipa (Lecce, 2.I.1889 – New York, 16.XII.1965).
Studiò nella città natale con il famoso didatta Alceste Gerunda (allievo di Mercadante) e poi con Emilio Piccoli a Milano. Esordì a Vercelli nel 1911 in Traviata; nella stagione 1912-1913 cantò al Teatro Dal Verme di Milano in Tosca. Dal 1913 seguirono successi a Buenos Aires, Roma, Napoli fino al 1915 quando arrivò alla Scala con Toscanini direttore. Dal 1917 si susseguirono i successi all’estero nei principali teatri d’opera del mondo e dal 1920 al 1932 cantò al Metropolitan. La seconda guerra mondiale e il suo nuovo legame sentimentale con l'attrice Caterina Boratto, che lo riavvicina all'Italia, lo portano a coinvolgimenti eccessivi con il regime fascista, soprattutto per l'antica amicizia personale con Achille Starace, suo conterraneo. L'America del pre-maccartismo lo dichiara indesiderato, e lo stesso fa l'Italia del Teatro alla Scala appena restaurato e riaperto. Nel 1933 fondò l’Istituto musicale di Lecce che ancora oggi porta il suo nome. Nel 1956 un invito a dirigere una scuola di canto a Budapest lo portò per la prima volta oltre cortina, esperienza che culminerà con la presidenza della giuria del festival della gioventù a Mosca nel 1957. Le sue nuove simpatie per il pubblico sovietico gli fruttarono i sospetti dei servizi segreti italiani, che gli dedicarono un fascicolo del SIFAR e boicottarono il suo progetto di aprire un'Accademia di canto in Italia sotto gli auspici del Quirinale. Accusato di filocomunismo, vittima di gravi traversie economiche e coinvolto in manovre poco chiare di alcuni suoi manager e collaboratori, fu costretto a tornare negli Stati Uniti e dal 1964 si stabilì ed insegnò a New York. Fu anche compositore, interprete di canzoni napoletane e spagnole e protagonista di cortometraggi e film. Fu Accademico di Santa Cecilia.
Claudio Paradiso, Andrea Pomettini, Daria Grillo
Arrigo Tassinari ovvero i fasti del primo Novecento musicale italiano, con CD audio
Perugia, Edizioni Anteo, 2009
