Rosa Storchio

STORCHIO Rosina
(Venezia, 19 gennaio 1872 - Milano, 24 luglio 1945). Di Giovanni e di Carolina Boot. Soprano. Figlia di Giovanni Storchio, maresciallo dei carabinieri che, sposato a Rosina Dordoni di Dello, rimasto vedovo e con 5 figli nel 1868, si era risposato a Venezia il 30 luglio 1870 con Carolina Boot, dalla quale ebbe Rosina, la celebre cantante lirica. Trasferitasi con la famiglia a Mantova nel 1882, qui Rosina rimase fino a 19 anni, quando si iscrisse al R. Conservatorio di Milano, studiando con Alberto Giovannini e Giuseppe Fatuo. Esordì al Teatro Dal Verme di Milano nel 1892 nel ruolo di Micaela nella "Carmen" di Bizet; debuttò alla Scala il 20 marzo 1895 nei panni di Sofia, nel "Werther" di Massenet. Ebbe rapidissima carriera e cantò in numerosi teatri italiani e di mezzo mondo, in molte opere liriche con "voce purissima e cristallina". Ammirata per la straordinaria sensibilità, la dolcezza del canto e la forza drammatica delle sue interpretazioni, è ritenuta tra le più grandi cantanti della Scala. Ammirata da Puccini, fu amata da Arturo Toscanini dal quale ebbe un figlio, Giovanni, morto in giovane età. Ritiratasi dalla scena nel dicembre del 1922, si fece terziaria francescana dedicandosi soprattutto all'infanzia abbandonata e malata. Le fu amico affettuoso e fedele per tutta la vita Agostino Dordoni (n. 1894), nipote di Rosina Dordoni Storchio, titolare del "Panificio Musicale Dordoni" di Dello, appassionato ed entusiasta cultore della lirica e che la Storchio lasciò erede dei suoi ricordi artistici. Il figlio di Agostino, Giovanni Dordoni (n. 1935), con la collaborazione dei suoi familiari ha realizzato a Dello, in un'ala dell'ampia casa Dordoni in via Guindani 6, un Museo della musica lirica intitolato a Rosina Storchio, inaugurato il 21 aprile 2002, che raccoglie in varie sale numerosi cimeli lirici: spartiti, ritratti, centinaia di libretti originali d'opera, dischi, autografi, fotografie, costumi, arredi, ecc. Una sala è dedicata a Rosina Storchio con suoi cimeli (partiture musicali, abiti di scena, ecc.). Edita dallo stesso Museo è uscita nel febbraio 1994 una sua biografia, di Daniele e Walter Rubboli (Brescia, Tipografia Queriniana). Ad iniziativa del "Club Amici della Lirica Rosina Storchio", fondato (e presieduto) dal Dordoni il 29 maggio 1993, venne rievocato a Dello il ricordo della cantante attraverso concerti e commemorazioni, con ospiti di prestigio quali Renata Tebaldi. Alla soprano il 21 aprile 2002 è stata intitolata a Dello la via ubicata nell'area prospiciente l'antico mulino Muse, nella zona nuova a N del paese.
EB – Enciclopedia Bresciana di Antonio Fappani
Fondazione Civilità Bresciana
Brescia
www.enciclopediabresciana.it
Rosa Storchio detta Rosina (Venezia, 19.I.1872 – Milano, 24.VII.1945) dopo aver studiato nel Conservatorio di Milano con Giuseppe Fatuo e Alberto Giovannini debuttò al Teatro Dal Verme di Milano nel 1892 come Micaela in Carmen, poi fu protagonista in Traviata. Giunse alla Scala nel 1895 come Sofia nel Werther di Massenet, lavorò poi a Berlino, Francoforte, Mosca. Nel 1900 fu la prima interprete di Zazà di Ruggero Leoncavallo e nel 1904 la prima della Butterfly di Puccini. Riscosse innumerevoli successi come protagonista dei principali melodrammi che interpretò in tutta Italia, Europa e America. Nel 1917 fu protagonista del film Come morì Butterfly. Ebbe una lunga relazione con Toscanini dal quale ebbe un figlio, Giovannino, che morì a sedici anni. Questa storia la segnò tragicamente: si ritirò dalle scene nel 1923 e divenne terziaria francescana dedicandosi all’infanzia abbandonata e malata. Morì dimenticata dopo una lunga malattia che l’aveva resa paralitica.
Claudio Paradiso, Andrea Pomettini, Daria Grillo
Arrigo Tassinari ovvero i fasti del primo Novecento musicale italiano, con CD audio
Perugia, Edizioni Anteo, 2009