Fortunato Sconzo (Palermo, 21.XI.1903 – ivi, 1975) studiò flauto con Giuseppe La Duca e composizione con Ugo Bottacchiari. Pubblicò L’Auletica. Saggio critico sulla moderna scuola del flauto (1925) con la prefazione di Ildebrando Pizzetti, Il Flauto e i flautisti. Cenni storici ed accenni biografici (1930) con la prefazione di Francesco Balilla Pratella, l’Avviamento al completo studio del flauto in otto volumi, molta musica da camera per flauto. La sua vena polemica lo pose in contrasto con gran parte del mondo flautistico italiano. Non risparmiò critiche ad Alberto Veggetti ed Emilio Gillone per le revisioni degli studi di Raffaele Galli e Luigi Hugues, al Metodo popolare di Italo Piazza, e all’antologia di soli d’orchestra di Michele Diamante, criticò tutti i programmi di studio per il flauto stilati e firmati dai professori dei diversi Conservatori italiani salvando solo le scelte di Filiberto Peri, docente a Pesaro. La sua appassionata battaglia affondava le radici nel convincimento che la ‘Scuola flautistica italiana’ avesse bisogno solo della conoscenza profonda della tradizione italiana, del bel suono fraseggiato. Dopo la pubblicazione del libro Il Flauto e i Flautisti, tanto lavoro e dure battaglie Fortunato Sconzo si chiuse in un silenzio assoluto, scomparve dalla scena flautistica e intraprese la carriera di maestro di banda.

Claudio Paradiso, Andrea Pomettini, Daria Grillo
Arrigo Tassinari ovvero i fasti del primo Novecento musicale italiano, con CD audio
Perugia, Edizioni Anteo, 2009

Gian-Luca Petrucci