Rodolfo Bonucci detto Dodo (Roma, 7.I.1959).
Fratello di Arturo ha avuto tra i suoi maestri Accardo, Szering e Grumiaux, con il quale si è a lungo perfezionato in Belgio, e Franco Ferrara per la direzione d’orchestra. A 15 anni ha suonato come solista ne I Virtuosi di Roma (al suo ingresso Renato Fasano lo soprannominò «Il cadetto») e poi ne I Musici. Ha quindi iniziato un’intensa attività che lo ha portato a esibirsi sia in recital che come solista nelle più prestigiose sale (Carnegie Hall di New York, Filarmonica di Berlino, Beethovenhalle di Bonn, Conservatorio di Milano, Teatro Regio di Torino, Teatro Regio di Parma, Santa Cecilia di Roma, Salle Pleyel e Gaveau di Parigi) in città come Detroit, San Francisco, Buenos Aires, Città del Messico, Oxford, Granada, Lisbona, Belgrado, Atene, Il Cairo. Ha inciso numerosi CD con prime incisioni di opere quali le Sonate per violino di Domenico Scarlatti (incise con Canino) e il Concerto di Fauré (prima esecuzione assoluta all’Accademia di Santa Cecilia e prima esecuzione americana a New York con la Brooklyn Philharmonic), oltre a opere di Vivaldi, Locatelli, Donizetti, Respighi, Martucci, Dallapiccola e Ghedini. Attivo anche come direttore d’orchestra, ha fondato I Solisti di Bologna e diretto le orchestre sinfoniche di Kiev, Karchov, Istanbul, Ankara, Genova, Salisburgo, Cordoba, Bologna, San Remo e da camera di Santa Cecilia, Solisti di Salisburgo, Filarmonici di Bologna e Solisti di Bologna, I Solisti Aquilani, «Failoni» di Budapest. Direttore dell’Orchestra «Gavazzeni» sin dalla sua creazione ha diretto nel 2004 Die Freunde von Salamanca di Schubert al Teatro Comunale di Bologna. Nel 2000 il Presidente della Repubblica gli ha conferito l’onorificenza di Ufficiale della Repubblica, nel 2004 è stato eletto Accademico di Santa Cecilia e nel 2006 è stato nominato docente del Corso di alto perfezionamento in violino presso la stessa Accademia.

Bibliografia: Claudio Paradiso [a cura di], Biografie, in La straordinaria storia de I Virtuosi di Roma di Renato Fasano. Un racconto (quasi fotografico) dell’orchestra da camera italiana più famosa nel mondo, Latina, Edizioni Novecento, 2018.

Claudio Paradiso