Roberto Michelucci (Livorno, 29.X.1922 – Reggello, 13.XI.2010).
Si diplomò in violino con lode nella classe di Gioacchino Maglioni nel Conservatorio «L. Cherubini» di Firenze. Nel 1950 vinse il primo premio assoluto nella Rassegna concertisti di Roma che fu il trampolino di lancio di una brillante carriera solistica. Frequente ospite di festival internazionali fu il primo violinista italiano invitato a Salisburgo per eseguire i Concerti di Mozart con la Camerata Accademica del Mozarteum nel 1967 e nel 1968. Presentò per la prima volta in Israele le due Tartiniane di Luigi Dallapiccola e a Ginevra il Concerto di Ferruccio Busoni con l’orchestra della Suisse Romande, al Maggio Musicale Fiorentino tenne le prime fiorentine dei Concerti di Prokofiev (op. 19), di Schumann (re minore), di Mendelssohn (re minore). Il suo vasto repertorio comprendeva musiche dai compositori barocchi ai contemporanei tra cui il Concerto lirico (1958) di Valentino Bucchi, a lui dedicato. In ambito cameristico collaborò, tra gli altri, con i pianisti Maureen Jones, Tullio Macoggi e Bruno Canino. Hanno scritto di lui critici musicali quali F. Abbiati (Milano), M. Mila (Torino), B. Gavoty (Parigi), E. Moser (Lausanne), E. Muller-More (Ginevra), J. Hawranek (Salisburgo), Y. Boehm (Gerusalemme), C. Wilson (Edimburgo). Iniziata la collaborazione con I Musici nel 1959 ne fu primo violino solista dal 1967 al 1972 realizzando con tale complesso un’intensa attività concertistica e discografica internazionale: le sue registrazioni per la Philips hanno vinto premi quali il Grand Prix du Disque, il Premio della critica francese, il Disco d’oro a Tokyo. Dal 1960 fu docente di violino nel Conservatorio «Rossini» di Pesaro, poi nel «Morlacchi» di Perugia, dal 1985 nel «Cherubini» di Firenze e venne frequentemente invitato come membro di giuria in concorsi internazionali.

Bibliografia: Claudio Paradiso [a cura di], Biografie, in La straordinaria storia de I Virtuosi di Roma di Renato Fasano. Un racconto (quasi fotografico) dell’orchestra da camera italiana più famosa nel mondo, Latina, Edizioni Novecento, 2018.

Claudio Paradiso