Luigi Enrico Ferro detto Giri (Murano, 1.VII.1903 – Venezia, 8.VII.1975).
Iniziò gli studi nella città natale con Fanny Finzi (deportata nel 1944 e morta ad Auschwitz) ed entrò a 8 anni nel Liceo musicale «Benedetto Marcello». Alla sua chiusura, in seguito alla disfatta di Caporetto, si trasferì a Milano nel 1917 diventando allievo nel Conservatorio «Giuseppe Verdi» della straordinaria violinista e didatta Teresa (detta Teresina) Tua detta «l’angelo del violino». Finita la guerra e dovendo rientrare a Venezia la Tua lo raccomandò a Francesco de Guarnieri con il quale concluse gli studi nel Liceo musicale con la lode nel 1921.
Lo stesso anno insieme con Vittorio Fael, Oscar Crepax e Edoardo de Guarnieri fondò il Quartetto Veneziano con il quale, sotto la guida di de Guarnieri, intraprese un’attività straordinaria arrivando nel 1924 a rappresentare l’Italia alle Olimpiadi Musicali Internazionali di Parigi e al Festival di Salisburgo, e nel 1926 nei concerti quartettistici della BBC. Nel 1924 Gabriele d’Annunzio ‘assunse’ il Quartetto per i principali avvenimenti del Vittoriale; in virtù di questa attività prenderà il nome di Quartetto Veneziano del Vittoriale o Quartetto del Vittoriale, ricevendo dediche dai principali compositori del tempo quali R. Bossi, Ghedini, Guerrini, Jachino, Labroca, Lualdi, Malipiero, Pilati, Pizzetti, Respighi, Tommasini, Toni, Zanella, e anche Bloch, Honegger, Stravinskij. Alla partenza nel 1929 di Edoardo de Guarnieri (per tentare la fortuna direttoriale in Sud America) e di Fael il quartetto si scioglie, per rinascere nel 1937 con il nome di Quartetto Ferro: Luigi Ferro, Rino Fantuzzi (poi Guido Mozzato dal 1939, poi Angelo Stefanato dal 1946, poi Aldo Nardo, poi Giovanni Guglielmo), Aleardo Savelli (poi Giovanni Michieli), Carlo Diletti (poi Aldo Pais, poi Gilberto Crepax dal 1944, poi Giorgio Lippi dal 1945, poi Marco Fanello) tenendo concerti fino al 1950.
Ferro ebbe anche un’intensa attività solistica (nel 1934 suonò nel Triplo di van Beethoven con Mainardi, Borowsky e la direzione di Willy Ferrero sostituendo all’ultimo momento Carl Flesch) e cameristica suonando in duo con pianisti del calibro di Eugenio Bagnoli, Gabriele Bianchi, Carlo Bussotti, Goffredo Giarda, Gino Gorini, Sergio Lorenzi, Renato Fasano ecc.
Dal 1944 fu spalla dell’Orchestra del Teatro La Fenice, primo violino del Gruppo Strumentale Italiano dell’Associazione Veneziana della Musica da Camera e nel 1949 venne invitato da Fasano (con cui aveva suonato in duo nel 1937) alla guida del complesso assurgendo a protagonista della Vivaldi Renaissance (impressionando anche Oistrach), compositore del quale aveva eseguito degli inediti nel 1943 a Vicenza. Da quel momento si susseguirono decine di incisioni discografiche e centinaia di concerti tenuti tra l’Europa e le Americhe.
Fu ininterrottamente docente di violino nel Conservatorio di Venezia dal 1928 al 1968 (prendendo il posto del suo maestro Francesco de Guarnieri per concorso nel 1931), eccezion fatta per la parentesi milanese del 1957-1963. Per l’Accademia Musicale Chigiana curò edizioni moderne per quartetto d’archi. Si ritirò da tutte le attività artistiche nel 1966 e didattiche nel 1968, in seguito alla scomparsa della moglie Gina Gusso. Suonava un Montagnana e un Carlo Antonio Testore del 1700.

Bibliografia: Vittorio Fael, Il Quartetto Veneziano del Vittoriale; Stefania Franceschini, Luigi Enrico Ferro: un grande musicista muranese; Claudio Paradiso, Andrea Pomettini, Daria Grillo [a cura di], Arrigo Tassinari ovvero i fasti del primo Novecento musicale italiano, con CD audio allegato, Perugia, Edizioni Anteo, 2009; Claudio Paradiso [a cura di], Biografie, in La straordinaria storia de I Virtuosi di Roma di Renato Fasano. Un racconto (quasi fotografico) dell’orchestra da camera italiana più famosa nel mondo, Latina, Edizioni Novecento, 2018; Maurizio Pasquali, Ricordo di Luigi Enrico Ferro, s.d., s.e. [Vittorio Veneto, 1.IX.1979].

L’archivio di Luigi Enrico Ferro è custodito nel DMI di Latina.