Leo Petroni
PETRONI Leo
Leo Petroni (Rio Marina, 16.VI.1903 – Bolzano, 5.IX.1988). Studiò a Livorno con M. Adolfo Martini e con M. Tignani diplomandosi in violino nel 1922 nel Conservatorio «Rossini» di Pesaro nella classe di Remy Principe. Dopo il perfezionamento con Carl Flesch iniziò una brillante carriera concertistica nel 1925 sia come solista che in duo con i pianisti Sandro Fuga, Otto Schulhof, Elisabetta Sangursky, Michael Raucheisen. Insieme a quest’ultimo fu interprete di un ciclo di otto concerti dedicato alla sonata per violino da Corelli a Hindemith inaugurato a Berlino nel 1934 e replicato a Milano, Zurigo, Vienna, Praga, Dresda, Colonia, Lipsia, Francoforte ecc. Suonò nelle più importanti orchestre in Europa sotto la direzione di direttori quali Mengelberg, Walter, Furtwängler e in Germania fu ribattezzato dai critici «Die Sanger auf Geige» (il cantore del violino). Negli anni Venti fece parte del Quartetto Petroni-Deflorian-Rebora-Mascagni e negli anni Trenta del Trio Italo-Tedesco insieme a Paul Grümmer (violoncello) e Germano Arnaldi (pianoforte). A seguito di un’operazione fu costretto a ritirarsi ancora giovane dall’attività concertistica. Dal 1921 fu docente nel Conservatorio di Pesaro, dal 1927 al 1934 nel Liceo di Bolzano durante la direzione di Mascagni (con cui suonava in quartetto); dal 1934 al 1949 nel Conservatorio di Cagliari; dal 1949 al 1965 nell’Università di Cordoba (Argentina) dove fu anche primo violino del Quartetto Italiano da lui fondato; dal 1965 nuovamente nel Conservatorio di Bolzano dove tra i suoi allievi figurò anche Carlo Maria Giulini. Tra i fondatori del Collegium Musicum Italicum di Renato Fasano partecipò ai primi concerti del complesso nel 1948. Suonava un violino Paolo Antonio Testore datato 1728.
Bibliografia: Walter Martigli, Leo e Thilde Petroni: un duo per sempre, in «Lo Scoglio», n. 29, Portoferraio, 1991, pp. 18-19; Claudio Paradiso [a cura di], Biografie, in La straordinaria storia de I Virtuosi di Roma di Renato Fasano. Un racconto (quasi fotografico) dell’orchestra da camera italiana più famosa nel mondo, Latina, Edizioni Novecento, 2018.