CARMIRELLI Giuseppina

Giuseppina Carmirelli detta Pina (Varzi, 23.I.1914 – Capena, 27.II.1993). Si diplomò in violino a sedici anni (1930) con Michelangelo Abbado e in composizione (1936) nel Conservatorio di Milano, quindi in musica da camera (1939) dopo il perfezionamento in violino nell’Accademia di Santa Cecilia di Roma con Arrigo Serato. Fece parte delle due orchestre straordinarie di solisti del 1937 (celebrazioni stradivariane) e del 1940 (celebrazioni paganiniane) dirette da Antonio Guarnieri. Nel 1937 intraprese una carriera solistica prestigiosa con notissime orchestre europee tra le quali i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la London Symphony Orchestra.
Nel 1949 insieme al marito Arturo Bonucci fondò il Quintetto Boccherini (altro primo violino Arrigo Pelliccia poi Dino Asciolla poi Montserrat Cervera; secondo violino Arrigo Pelliccia poi Guido Mozzato poi Filippo Olivieri poi Montserrat Cervera; viola Luigi Sagrati poi Renzo Sabatini; primo violoncello Arturo Bonucci poi Marco Scano, secondo violoncello Nerio Brunelli poi Piero Stella); nel 1954 il Quartetto Carmirelli (secondo violino Montserrat Cervera, viola Luigi Sagrati, violoncello Arturo Bonucci); nel 1976 il Quartetto Cæcilia (secondo violino Pasquale Pellegrino, viola Luciano Vicari, violoncello Francesco Strano); nel 1979 il Quintetto Fauré (secondo violino Federico Agostini; viola Massimo Paris; violoncello Francesco Strano; pianoforte Maureen Jones). Suonò in duo con Sergio Lorenzi, con Dina Koston, con Murray Perahia, con Rolando Nicolosi, con Rudolf Serkin il fondatore della Marlboro Music School e dell’omonimo Festival al quale la violinista italiana prese parte per molti anni. Succedendo a Salvatore Accardo, dal 1977 al 1986 fu primo violino del complesso i Musici con il quale si esibì anche come solista nelle sale più prestigiose del mondo.
Dal 1941 fu docente nel Conservatorio Santa Cecilia di Roma, proseguendo l’insegnamento nei corsi di perfezionamento nell’omonima Accademia. Divulgatrice dell’opera cameristica di Luigi Boccherini fu anche l’iniziatrice dell’edizione critica del compositore lucchese.
Nel 1962 le venne affidato ad vitam per gli alti meriti artistici lo Stradivari detto il «Toscano» (utilizzato dal 1953 al 1962 da Gioconda De Vito) che riconsegnò nel 1977 all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma (proprietaria dello strumento), per suonare lo Stradivari appartenuto ad Adolf Busch affidatole da Serkin.
Nel 2007 la cittadina di Varzi ha istituito un Premio violinistico a suo nome.

Bibliografia: Claudio Paradiso, Andrea Pomettini, Daria Grillo [a cura di], Arrigo Tassinari ovvero i fasti del primo Novecento musicale italiano, con CD audio allegato, Perugia, Edizioni Anteo, 2009; Claudio Paradiso [a cura di], Biografie, in La straordinaria storia de I Virtuosi di Roma di Renato Fasano. Un racconto (quasi fotografico) dell’orchestra da camera italiana più famosa nel mondo, Latina, Edizioni Novecento, 2018.

Claudio Paradiso