Giulio Franzetti
Giulio Franzetti (Brescia, 31.X.1930). Intrapresi gli studi di violino nella città natale con Mario Ruminelli e Dino Giustini, si è diplomato con il massimo dei voti nel Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano nella classe di Franco Tufari; si è quindi perfezionato a Parigi e a Siena con George Enescu, poi a Vienna con i pedagoghi russi Theodore e Alice Pashkus.
A Siena nel 1952 vince il premio «Kelsey» quale miglior violinista dei corsi. Nel 1953 vince il secondo premio all’unanimità nel Concorso internazionale di Ginevra come primo violino del Giovane Quartetto di Milano (Giusto Pio secondo violino, Pasquale Palmieri viola, Paolo Salvi violoncello), complesso con il quale ha svolto un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero.
Per vent’anni dal 1963 è stato componente e solista de I Virtuosi di Roma e, alla scomparsa di Renato Fasano, ha collaborato con I Solisti Italiani; con tali complessi ha tenuto concerti in tutto il mondo e realizzato svariate incisioni radiofoniche e discografiche. È stato spalla dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano dal 1968 e della Filarmonica della Scala, di cui è socio fondatore.
Già docente nei Conservatori di Torino (dal 1964), Parma e Milano (dal 1971), è stato tutor dell’Orchestra Europea di Abbado e della Mahler Jugend Orchestra e ha insegnato nella Scuola di Musica di Fiesole.
Membro di giuria in concorsi nazionali e internazionali, ha inciso per Denon, EMI La voce del padrone e Sony.
Bibliografia: Claudio Paradiso, Andrea Pomettini, Daria Grillo [a cura di], Arrigo Tassinari ovvero i fasti del primo Novecento musicale italiano, con CD audio allegato, Perugia, Edizioni Anteo, 2009; Claudio Paradiso [a cura di], Biografie, in La straordinaria storia de I Virtuosi di Roma di Renato Fasano. Un racconto (quasi fotografico) dell’orchestra da camera italiana più famosa nel mondo, Latina, Edizioni Novecento, 2018; Andrea Sicco, Vita d'eroe. L'Italia vista dalla Scala, Delta 3 Edizioni, collana “Prospettive sonore” diretta da Raffaele Cancelliere, 2024.
Claudio Paradiso