Fernando Germani
GERMANI Fernando
Fernando Germani (Roma, 5.IV.1906 – ivi, 10.VI.1998). Bambino prodigio a soli quattro anni si esibì in pubblico suonando il violino e il pianoforte. A otto anni iniziò gli studi composizione con Ottorino Respighi e successivamente pianoforte con Francesco Bajardi e organo con Raffaele Manari. Neanche quindicenne divenne organista dell’Orchestra dell’Augusteo a Roma suonando sotto la direzione dei più grandi direttori dell’epoca. Intraprese la carriera concertistica nel 1927 con una tournée negli Stati Uniti, che gli procurò una notevole fama internazionale. Dal 1931 al 1933 ricoprì l’incarico di direttore del dipartimento di organo presso il Curtis Institute di Philadelphia. Dal 1934 al 1976 fu professore di organo e composizione organistica nel Conservatorio Santa Cecilia. Nel 1932 venne invitato dal conte Chigi a inaugurare la cattedra di organo nell’Accademia Musicale Chigiana di Siena che terrà fino al ‘71. Dal 1948 al 1959 fu l’organista della Basilica di San Pietro in Vaticano. Nel 1936 divenne anche membro dell’Organ Music Society. Nel 1945 fu il primo musicista italiano a eseguire l’integrale per organo di Johann Sebastian Bach (replicata a Westminster nel 1947) seguita da quelle di Max Reger e Cesar Franck, e ai concerti fu permesso di assistere anche ai prigionieri di guerra tedeschi. Formulò una nuova tecnica per l’uso del pedale che rivoluzionò le possibilità esecutive nel campo organistico, principalmente sistematizzando i movimenti e dando al piede una posizione composta al pari delle mani. Il Ministero della Pubblica Istruzione gli conferì l’incarico di fissare i programmi ministeriali del corso di organo e composizione organistica presso i Conservatori di musica. Tenne concerti in tutto il mondo e negli anni Sessanta e Settanta si esibì in varie trasmissioni televisive della Rai che gli valsero una vasta popolarità.
Bibliografia: Claudio Paradiso [a cura di], Biografie, in La straordinaria storia de I Virtuosi di Roma di Renato Fasano. Un racconto (quasi fotografico) dell’orchestra da camera italiana più famosa nel mondo, Latina, Edizioni Novecento, 2018.