Dandolo Sentuti (Roma, 6.I.1913 – ivi, 11.VIII.1997).
Studiò violino nel Conservatorio romano di Santa Cecilia con Gioacchino Micheli diplomandosi nel 1934 con il massimo dei voti.
Nel 1930 entrò a far parte dell’Orchestra dell’Augusteo e nel 1940 in quella sinfonica dell’EIAR di Roma. Fu tra i fondatori nel 1936 del Quartetto della Camerata musicale romana insieme a Danilo Belardinelli (I violino), Emilio Berengo Gardin (viola) e Luigi Fusilli (violoncello), complesso vincitore del primo premio della Rassegna stradivariana di Cremona del 1937. Nel 1947 Fernando Previtali (compagno di studi di Fusilli) invitò il Quartetto a entrare nell’orchestra dell’EIAR prendendo così il nome di Quartetto d’archi di Radio Roma (Vittorio Emanuele poi Guido Mozzato, Sentuti, Emilio Berengo Gardin, Bruno Morselli). Collaborò con i membri del Quartetto Beethoven dando vita al Quintetto Beethoven, con il Quartetto di Roma con pianoforte, con il Trio d’archi di Roma, con il Quartetto Pro Arte (Cinzia Treggor Maioni, I violino; Sentuti, II violino; Emanuele Catania, viola; Nicola Oliva, violoncello).
Pensionatosi dall’Orchestra della Rai nel 1973, venne invitato da Fasano ne I Virtuosi di Roma nello stesso anno suonandovi fino al 1989; collaborò inoltre con il complesso I Musici.
Dopo una lontana esperienza didattica in violino nel 1943 tenuta presso l’Istituto musicale «Morlacchi» di Perugia (insieme a tutti i colleghi del Quartetto della Camerata), insegnò musica da camera nel Conservatorio «L. Refice» di Frosinone dal 1973 al 1983.

Bibliografia: Claudio Paradiso [a cura di], Biografie, in La straordinaria storia de I Virtuosi di Roma di Renato Fasano. Un racconto (quasi fotografico) dell’orchestra da camera italiana più famosa nel mondo, Latina, Edizioni Novecento, 2018.

Claudio Paradiso

L'archivio di Dandolo Sentuti è custodito nel DMI di Latina.