BONUCCI Arturo

Arturo Bonucci (Roma, 19.IV.1894 – ivi, 11.I.1964). Si diplomò in violoncello nel Liceo musicale di Bologna con Francesco Serato nel 1912. Appena diplomato iniziò la carriera di concertista solista in Germania, Inghilterra ed Egitto riscuotendo ovunque trionfali successi. Entrò poi a far parte del Quartetto Bolognese con Federigo Sarti (primo violino), Adolfo Massarenti (secondo violino) e Angelo Consolini (viola), subentrando a Serato che ne aveva stabilito la sostituzione. Fu nominato docente nel 1916 ereditando la cattedra del suo maestro, ma dovette partire militare per la prima guerra mondiale, nella quale si distinse come asso della leggendaria squadriglia Baracca e fu decorato con due medaglie d’argento. Gabriele d’Annunzio gli dedicherà il distico «O mio Bonucci che sapiente hai l’orecchio / al tono del motore e a quel del violoncello». Al suo rientro insegnò violoncello a Bologna dal 1919 al 1925, poi tenne la prima cattedra di perfezionamento in violoncello dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena dal 1932 al 1944 e la prima cattedra di musica d’insieme dal 1937 al 1944 (dal 1939 insieme ad Arrigo Serato) stimolando la nascita tra i suoi allievi di prestigiosi complessi quali il Quartetto Italiano, e infine il perfezionamento in musica da camera nell’Accademia di Santa Cecilia a Roma dal 1938. Insegnante di alto valore ebbe tra i suoi allievi Luigi Silva, Nerio Brunelli, Giacinto Caramia, Guglielmo La Volpe, Giorgio Menegozzo, Lino Filippini ecc. Spinto dalla sua grande passione per il volo, ebbe il comando della squadriglia di Valona durante la guerra civile spagnola meritandosi l’appellativo di «azzurro violoncellista» e nella seconda guerra mondiale pilotò aerei da combattimento come tenente colonnello pilota (medaglia di bronzo al merito conferita il 14 marzo 1941). Fece parte del Trio Bolognese con Carlo Massarenti (violino) e Giovanni Minguzzi (pianoforte); del Trio Italiano dal 1925 al 1930 con Arrigo Serato (violino) e Renzo Lorenzoni o Ernesto Consolo (pianoforte), e poi dal 1930 al 1940 con Alberto Poltronieri (violino) e Alfredo Casella (pianoforte); del Quartetto di Roma; del Quartetto Carmirelli; del Quintetto Boccherini (questi ultimi due fondati insieme alla seconda moglie, la violinista Pina Carmirelli); del Quintetto strumentale di Roma (insieme ad Arrigo Tassinari); del Collegium Musicum Italicum (e de I Virtuosi di Roma) di Fasano nei primi anni. Collaborò con i più famosi musicisti italiani e la sua ricca discografia comprende le registrazioni realizzate con i vari complessi menzionati. Fu deputato nella XXX Legislatura del Regno d’Italia dal 1939 al 1943, Accademico della Filarmonica di Bologna e Accademico di Santa Cecilia. Suonava un strumento Andrea Guarneri.

Bibliografia: Claudio Paradiso, Andrea Pomettini, Daria Grillo [a cura di], Arrigo Tassinari ovvero i fasti del primo Novecento musicale italiano, con CD audio allegato, Perugia, Edizioni Anteo, 2009; Claudio Paradiso [a cura di], Biografie, in La straordinaria storia de I Virtuosi di Roma di Renato Fasano. Un racconto (quasi fotografico) dell’orchestra da camera italiana più famosa nel mondo, Latina, Edizioni Novecento, 2018.

Claudio Paradiso

L'archivio di Arturo Bonucci è custodito nel DMI di Latina.