Antonio Salvatore (Napoli, 14.XII.1940). Ha iniziato lo studio del violino a sette anni entusiasmato da un concerto di Milstein. Si è diplomato con lode nel Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli nel 1958 sotto la guida di Alberto Curci e di Aldo Pavanelli e si è perfezionato con Franco Gulli nell’Accademia Chigiana di Siena. Si è imposto in numerosi concorsi: «Geminiani» di Lucca (secondo premio, 1963), «Allegra-Ferrari» (1964), «Paganini» (menzione speciale, 1964), Vittorio Veneto (secondo premio, 1964 e primo premio, 1967), «Arrigo Serato» dell’Accademia Chigiana (1965). Trascorso un anno nell’Università South Florida di Tampa, ha collaborato con l’Orchestra San Pietro di Renato Ruotolo, con I Virtuosi di Roma di Renato Fasano dal 1966 al 1969 e dal 1972 al 1975, con I Musici dal 1977 all 1980 con The Masterplayers di Richard Schumacher dal 1974. Pur svolgendo un’importante carriera solistica, è stato primo violino dell’Orchestra «Scarlatti» di Napoli, della Sinfonica Siciliana di Palermo, dell’Orchestra «Piccinni» di Bari, della Roma Sinfonietta, del Complesso strumentale dell’Accademia di Santa Cecilia, dell’Accademia Ensemble, de I Solisti Italiani, dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Roma (dal 1978), dell’Accademia di Santa Cecilia (dal 1988), de I Musici (1999-2010), dell’Unione Musicisti di Roma (registrando con quest’ultima le più note colonne sonore di Rota, Morricone ecc.). Ha fatto parte del Complesso «Scarlatti» di Napoli (con Mario Giovannini, violino; Umberto Spiga, viola; Giacinto Caramia, violoncello; Eugenio Salvatore, violoncello), del Complesso strumentale Musica d’oggi (con Ciro Scarponi, clarinetto; Augusto Vismara, viola; Luigi Lanzillotta, violoncello; Velia De Vita, pianoforte), del Quartetto Salvatore (con Franco Cristofoli, violino; Ugo Barbato, viola; Salvatore Altobelli, violoncello), del Quartetto Galzio (con Fausto Anzelmo, viola; Nicolae Sarpe, violoncello; Corrado Galzio, pianoforte), del Quartetto di Roma con pianoforte (con Raoul Mancuso, viola; Massimo Amfiteatrof, violoncello; Marisa Candeloro, pianoforte), del Trio di Napoli (con Eugenio Salvatore, violoncello; Marisa Carretta, pianoforte), del Trio d’archi di Roma (con Paolo Centurioni, viola; Mario Centurione poi Luca Signorini, violoncello), del Duo con Armin Watkins, del Duo con la moglie la pianista Nina Botta, del Duo con il violista Luigi Alberto Bianchi e collaborato con il Quartetto Beethoven, Franco Maggio Ormezowski, Pier Narciso Masi, Heinz Holliger, Sergio Fiorentino. Iniziata l’attività didattica nel 1967 nel Conservatorio di Matera, l’ha proseguita dal 1973 in quello di Frosinone e dal 1979 al 1991 nel Conservatorio Santa Cecilia. Suona su un Giovanni Battista Guadagnini del 1751 appartenuto ad Alberto Curci.

Bibliografia: Claudio Paradiso [a cura di], Biografie, in La straordinaria storia de I Virtuosi di Roma di Renato Fasano. Un racconto (quasi fotografico) dell’orchestra da camera italiana più famosa nel mondo, Latina, Edizioni Novecento, 2018.

Claudio Paradiso