SEBASTIANI Ferdinando

Clarinettista, didatta e compositore (Capua, 30.V.1803 - Napoli, 7.III.1860). Nato in una famiglia di musicisti, studiò con il padre Enrico. «Di sei anni cominciava i suoi studi musicali; di nove professavali al real Teatro del Fondo nell’orchestra d’una compagnia francese quivi allora raccolta; e di dieci anni e mezzo era tra que’ suonatori di San Carlino, che accompagnava i primi canti del giovane Lablanche. Passò quindi al Teatro-Nuovo agli stipendii della compagnia Fabbrichesi, e di là ai Fiorentini; ma, traslata la prosa ai Fiorentini, tornò al Teatro-Nuovo sotto le insigne della Impresa Barbaja». Ricoprì in seguito per oltre un trentennio (1828-1859) il posto di clarinetto solista nelle orchestre del Real Teatro San Carlo, del Teatro del Fondo e della Real Cappella Palatina. In questa veste riuscì a guadagnare un solido prestigio nelle gerarchie orchestrali e una discreta fortuna economica, che gli consentirono negli anni Quaranta di comparire tra i soci dell’impresa che gestiva i teatri reali. La sua bravura come orchestrale fu spesso rimarcata dalla stampa locale. Nel 1839, dopo la rappresentazione de I Capuleti e i Montecchi di V. Bellini data al Teatro San Carlo di Napoli, la stampa ebbe a scrivere: «L’inarrivabile suonatore di clarinetto signor Ferdinando Sebastiani in ogni sera al preludio al secondo atto rapisce tutto il pubblico che alla fine del suo solo è obbligato a prorompere in bravo ed evviva clamorosi, ed in plausi giustamente tributati al suo merito […]». All’attività orchestrale alternò spesso quella solistica, dando concerti in Italia e all’estero. È lo stesso Sebastiani a ricordarcelo in una lettera del 6 novembre 1841 indirizzata al Soprintendente del Teatro San Carlo, relativa ad alcuni problemi sull’intonazione dell’orchestra: «L’esponente dopo 30 anni di professione, e dopo di aver girato per molti anni, percorrendo l’Italia, la Francia, l’Inghilterra e la Germania, ha dovuto acquisire qualche cognizione intorno alla sua professione, e ragionare con Maestri ed Artisti rispettabilissimi sopra diversi punti della Musica […]». Dopo una lunga e accesa vertenza con la direzione teatrale, unico caso in Europa, riuscì ad ottenere il privilegio di dare l’intonazione con il suo clarinetto all’intera orchestra del Teatro San Carlo, mentre altrove questa veniva data dal 1° violino. Oltre alle annuali accademie date a Napoli, tra l’altro, tenne concerti a Parigi (1828), Firenze (1828, 1833), Milano (1827, 1833), Bologna (1827, 1833), Roma (1834), Torino (1827), Venezia (1827), Vienna (1828, 1829), Parma (1827) ed in altre città italiane ed europee. Ovunque fu lodato e ammirato per la sua bravura. Godette della stima dei maggiori compositori italiani dell’epoca, quali Saverio Mercadante, Gaetano Donizetti, Valentino Fioravanti, Gioacchino Rossini (che lo definì come «le père des clarinettes») e Giuseppe Verdi. Quest’ultimo scrisse per lui l’Assolo dall’ouverture della Luisa Miller e, a indicare che non vi fosse solo un rapporto professionale, il nome di Sebastiani ritorna anche nei carteggi verdiani. In una lettera da Parigi del 4 dicembre 1853, il maestro ebbe nei suoi confronti addirittura uno slancio affettuoso: «Un gran bacio a Sebastiani […]». Per lui, inoltre, furono appositamente scritti tanti altri assoli operistici, tra gli altri, da Gaetano Donizetti (Poliuto), Saverio Mercadante (Orazi e Curiazi, Zaira), Giovanni Pacini (Merope, Saffo, Stella di Napoli), Errico Petrella (I Pirati Spagnoli) e Giuseppe Verdi (Alzira, Luisa Miller). Il clarinettista e compositore Ernesto Cavallini nel 1843 gli dedicò la sua Fantasia sui motivi della Sonnambula di Bellini per clarinetto e pianoforte e il Sebastiani, in segno di riconoscenza, chiamò Ernesto uno dei suoi figli nato proprio in quell’anno. Come consulente della fabbrica di strumenti musicali di Gennaro Bosa di Napoli, suggerì alcune importanti modifiche che furono apportate alla meccanica del clarinetto. Socio onorario di diverse Accademie Filarmoniche e della Reale Accademia di Belle Arti di Napoli (1857), infine, fu professore di clarinetto al Collegio di musica di S. Sebastiano di Napoli (1836-1859), dove ebbe tra i suoi allievi Davide Di Giovanni, Alfonso Fucito, Raffaele Gori, Stanislao Grasso, Pietro Marter, Francesco Pontillo, Francesco Maria Scala e Domenico Simiani.
Composizioni: Adagio e Polonese per clarinetto e orchestra (ms in I-Nc); Canto religioso per clarinetto e pianoforte (1845; ms in I-Nc); Cavatina di Norma nell’Opera del M° Bellini variata per clarinetto con accompagnamento di pianoforte (Milano, Ricordi, 1834; I-Nc); Cavatina di Romeo del Maestro Bellini variata per clarinetto e grand’orchestra (ms in I-Nc); Concerto op. 3 per clarinetto e orchestra (ms in I-Nc); Concerto n. 5 per clarinetto e orchestra (ms in I-Nc); Concerto Fantastico per clarinetto e orchestra (ms in I-Nc); Concerto La Follia per clarinetto e orchestra (ms in I-Nc); Divertimento Rossiniano per clarinetto e orchestra (ms in I-Nc); Tre duetti concertanti, per 2 clarinetti (ms in I-Nc); Fantasia per clarinetto o violino e pianoforte (Napoli, Girard, s.d.; I-Nc); 2 Fantasie op. 2 per clarinetto e orchestra (ms in I-Nc); 3 Fantasies sur divers morceaux de Rossini et Päer per clarinetto e pianoforte (Parigi, Pacini, 1828; F-Pn); Fantasia Belliniana per clarinetto e orchestra (ms in I-Nc); Fantasia sull’Opera Semiramide per clarinetto e pianoforte (ms in I-Nc); Fantasia sulla Sonnambula per clarinetto con accompagnamento di pianoforte (ms in I-Nc); La Gazza Ladra di Rossini, 9 pezzi ridotti per flauto, 2 clarinetti e fagotto (ms in I-Nc); Introduzione e Allegro assai per clarinetto e orchestra d’archi (ms in I-Nc); Metodo per clarinetto (Napoli, Stabilimento Musicale Partenopeo, 1855; I-Nc); Un Piccolo Fiore per clarinetto e pianoforte (ms in I-Nc); Rossiniana, Fantasia per clarinetto e orchestra (ms in I-Nc); Polacca per clarinetto e orchestra o pianoforte (ms in I-Nc); Scherzo sopra il Trovatore di Verdi per clarinetto con accompagnamento di pianoforte (ms in I-Nc); Scherzo sulla Traviata di Verdi per clarinetto e pianoforte (Napoli, Stabilimento Musicale Partenopeo, 1856); Sinfonico Concerto Variato dal Guglielm Tell per clarinetto e orchestra (ms in I-Nc); Variazioni sul Pirata di Bellini per clarinetto e orchestra (ms in I-Nc).

Bibliografia: Adriano Amore, Il Clarinetto in Italia: Storia, Organologia, Letteratura e Virtuosi, Frasso Telesino, 2021, pp. 45-46, 87, 92, 96, 98, 103, 109, 112, 118, 124-125, 129-130, 132, 146, 170, 172, 184-185, 206, 208-209, 220, 246, 247-248, 250, 266, 294-295, 306.

Adriano e Riccardo Amore