Romeo Orsi
ORSI Romeo
Clarinettista, didatta e costruttore (Como, 18.X.1843 - Milano, 11.VI.1918). Studiò al Conservatorio di Milano (1856-1864) con Benedetto Carulli. Dette concerti a Trieste (1866), Vienna (1866), Como (1870, 1877), Parigi (1865), uno dei quali in casa di Rossini, a Londra (1866), Bergamo (1875), a Baden Baden e in altre importanti città europee. Fece poi parte delle orchestre di Monaco, Nizza (1868), Vichy e Biarritz. Tornato in Italia, dal 1872 fu 1° clarinetto dell’orchestra del Teatro alla Scala (fino al 1888). Nel 1873, succedendo ad Ernesto Cavallini, fu professore di clarinetto nel Conservatorio di Musica di Milano, incarico che tenne fino al 1914 e dove ebbe tra i suoi allievi Stefano Boccaccio, Agostino Gabucci, Enrico Gozzi, Luigi Maldura, Emilio Porrini, Carlo Pozzi, Icilio Sadun, Ferdinando Seveso, Ernesto Tamborini e Giovanni Zavaldi. Nel 1879, insieme all’editore Giulio Ricordi, fu tra i fondatori della Società Orchestra della Scala, di cui fu presidente dal 1883 al 1903. Nel 1881 brevettò il clarinetto a doppia tonalità (sib e la). In seguito, per dar corso alle moltissime ordinazioni che gli giunsero per la riproduzione di questa sua invenzione, fondò una sua fabbrica di strumenti musicali e ideò altri strumenti a fiato, tra i quali ricordiamo il clarinetto basso in la utilizzato da G. Verdi nell’Opera Otello (1887). Nel 1904 costruì e mise in commercio il clarinetto sistema Zavaldi, brevettato dal suo allievo Giovanni Zavaldi. Fu uno dei più attivi e zelanti organizzatori dell’Esposizione Italiana di Milano del 1881, organizzazione che gli valse la nomina a Cavaliere della Corona d’Italia, mentre S. M. il Re del Portogallo gli inviava le insegne di Cavaliere del Reale Ordine Militare di Gesù Cristo. Nel 1884 il Ministero della Guerra lo incaricò di ridurre per le bande militari tutti gli strumenti ad ancia dal vecchio al nuovo diapason, secondo un sistema risolutivo di sua trovata e nel 1902 vinse il concorso indetto da quel Ministero per stabilire il prototipo di ogni strumento per il riordinamento delle bande del Regio Esercito. Per lui il flautista Luigi Hugues scrisse il Secondo Quartetto op. 76 per fiati (Milano, Lucca, 1881; I-Mc) e Mario Tarenghi gli dedicò il suo Tempo di Concerto per clarinetto e orchestra (1891; ms in I-Mc).
Composizioni: Capriccio sopra motivi dell’Opera Faust di Gounod per clarinetto e pianoforte (1866, inedito); Fantasia sopra motivi dell’Opera I Vespri Siciliani per clarinetto e pianoforte (Milano, Ricordi, 1864; I-Mc); Metodo popolare per clarinetto basso (volgarmente clarone) e clarinetto contralto (Milano, Ricordi, 1901; I-Mc); Metodo popolare per saxofono (Milano, Ricordi, 1893; I-Mc). Pubblicazioni: Il Clarinetto a doppia tonalità: Cenni ed istruzioni sul modo di adoperarlo (Milano, Ricordi, 1884; I-BGi). Bibliografia: Adriano Amore, Il Clarinetto in Italia: Storia, Organologia, Letteratura e Virtuosi, Frasso Telesino, 2021, pp. 24, 31, 36, 40-41, 48-49, 98, 100, 109, 117, 126, 128, 154-155, 166, 168-169, 176, 185, 200, 202, 217, 224, 241, 293 Adriano e Riccardo Amore

Composizioni: Capriccio sopra motivi dell’Opera Faust di Gounod per clarinetto e pianoforte (1866, inedito); Fantasia sopra motivi dell’Opera I Vespri Siciliani per clarinetto e pianoforte (Milano, Ricordi, 1864; I-Mc); Metodo popolare per clarinetto basso (volgarmente clarone) e clarinetto contralto (Milano, Ricordi, 1901; I-Mc); Metodo popolare per saxofono (Milano, Ricordi, 1893; I-Mc). Pubblicazioni: Il Clarinetto a doppia tonalità: Cenni ed istruzioni sul modo di adoperarlo (Milano, Ricordi, 1884; I-BGi). Bibliografia: Adriano Amore, Il Clarinetto in Italia: Storia, Organologia, Letteratura e Virtuosi, Frasso Telesino, 2021, pp. 24, 31, 36, 40-41, 48-49, 98, 100, 109, 117, 126, 128, 154-155, 166, 168-169, 176, 185, 200, 202, 217, 224, 241, 293 Adriano e Riccardo Amore