MICOZZI Antonio

Clarinettista e didatta (Roma, 20.X.1886 - Napoli, 19.VIII.1948). Dopo aver studiato con Giuseppe Toti, si diplomò con il massimo dei voti al Liceo Musicale di S. Cecilia in Roma sotto la guida di Aurelio Magnani. Fu attivo come clarinetto solista nelle orchestre del Teatro Costanzi (1912), del Teatro Augusteo (1917-1930), dell’Accademia di S. Cecilia (1919 ca.) e nella Banda Comunale di Roma. Partecipò ai Festival Musicali di Siena (1928) e Venezia (1930) e alla tournée dell’orchestra della Scala di Milano in Svizzera (1924). Nel 1930 vinse il Concorso per la cattedra di clarinetto al Conservatorio di Musica “V. Bellini” di Palermo e la commissione giudicatrice, nel verbalizzare la sua attività artistica, ebbe a scrivere: «Fu nominato 1° clarinetto solista della disciolta Banda comunale di Roma. Da dodici anni fa parte dell’orchestra dell’Augusteo in qualità di 1° clarinetto, soddisfacendo pienamente in così lungo periodo di tempo tutti i direttori tanto italiani che stranieri succedutisi sul podio direttoriale dell’Augusteo, come attestano numerosi certificati degli illustri Maestri». Insegnò quindi nei Conservatori di Musica di Palermo (1930-1933) e poi di Napoli (dal 1933), dove fece parte delle orchestre del Teatro San Carlo e dell’Associazione “Alessandro Scarlatti”. Nel 1939 brevettò la «leva ausiliaria del portavoce», da lui denominata «chiave M. 13», che permetteva di ottenere nel registro acuto suoni stabili, intonati ed omogenei. Come ci ricorda il Pace, il Micozzi ebbe il merito «di essere riuscito, anche nell’insegnamento privato, a far abbandonare il sistema dell’ancia verso il labbro superiore, assurto in passato a tradizione della scuola napoletana, unificando così il sistema d’imboccatura dei clarinettisti italiani». Ebbe una vasta schiera di allievi, tra i quali, ricordiamo: Paolo Calamia, Giacomo Miluccio, Ulderico Paone, Ariosto Prisco e Giuseppe Ruggiero.
Composizioni: Dodici Studi Melodici per clarinetto tratti dal Metodo di Gaetano Labanchi (Milano, Curci, 1947; I-CAcon); Fantasia cromatica di J. S. Bach, trascrizione per clarinetto solo (Nocera Inferiore, Santillo, 1956; I-Nc); Fantasia su temi di Aida di G. Verdi per clarinetto e pianoforte (inedita); Notturno per clarinetto e pianoforte (Milano, Curci, 1960; I-PLcon); 6 Studi tecnico-melodici per clarinetto (inediti) e varie trascrizioni per clarinetti da Bach, Corelli e Paganini, tuttora inedite.

Bibliografia: Adriano Amore, Il Clarinetto in Italia: Storia, Organologia, Letteratura e Virtuosi, Frasso Telesino, 2021, pp. 24, 39, 88, 104, 116, 120, 122-123, 159, 236, 238-239, 242, 268, 292, 300.

Adriano e Riccardo Amore