Aurelio Magnani
MAGNANI Aurelio
Clarinettista, didatta e compositore (Longiano, 27.II.1856 - Roma, 25.I.1921). Studiò il clarinetto al Liceo Musicale di Bologna inizialmente con Domenico Liverani, diplomandosi poi nel 1874 con Francesco Giuseppe Biancani, e composizione con Alessandro Busi (1833-1895). Ancora studente esordì nel 1872 come 1° clarinetto al Teatro di Odessa (Ucraina), dove si produsse anche come concertista. Nel 1875 fu 1° clarinetto nelle orchestre dei teatri Concordia di Jesi (Ancona) e Comunale di Macerata (1875) e contestualmente fu maestro di musica comunale a Canino (Viterbo). Successivamente, dal 1877 al 1883, insegnò al Liceo Musicale “B. Marcello” di Venezia. In questa veste, nel luglio del 1878, fu chiamato a redigere il relativo programma di studi che prevedeva la frequenza di almeno cinque anni: «Nei primi quattro anni gli allievi dovranno passare l’intero metodo Lefevre diviso in quattro parti, già adottato. Al quint’anno poi esercitarli sui diversi studi di Cavallini e di Carulli, più qualche pezzo di musica classica». Durante la sua permanenza a Venezia si esibì spesso in concerti cameristici e suonò come 1° clarinetto per l’Opera al Teatro la Fenice e nel 1882 al Teatro Petrarca di Arezzo. Trasferitosi in seguito a Roma, dal 1891 alla morte, insegnò al Liceo Musicale di S. Cecilia, suonò come clarinetto solista con il celebre quintetto di Corte della Regina Margherita di Savoia, per diversi anni fu 1° clarinetto nell’orchestra del Teatro Augusteo e della Società Orchestrale Romana e, nel 1904, maestro di clarinetto all’Istituto dei Ciechi. All’estero, poi, «il maestro Magnani, è, si può dire, più noto e stimato che mai, tanta fama seppe egli acquistarsi con la sua valentia, nelle numerose tournée artistiche nell’America del Sud e in quella del Nord, in Inghilterra, in Russia, in Francia, paesi e regioni, dove l’artista riscosse la stima di quasi tutte le case regnanti che applaudirono e apprezzarono il dolcissimo solista di clarinetto». Per il suo nobile modo di suonare, fin troppo raffinato per l’epoca in cui visse, durante una esecuzione orchestrale fu bonariamente richiamato dal direttore Leopoldo Mugnone per aver eseguito un diminuendo un po’ esagerato: «Eh! Non smorzar tanto che restiamo all’oscuro!». Acclamato ovunque come concertista, in Francia fu assai apprezzato anche come compositore e autore del celebre Méthode Complète (Paris, Evette & Schaeffer, 1900), premiato nel 1900 con medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Parigi. Questo metodo - che fa seguito ad altro pubblicato a Lipsia nel 1895 e interamente dedicato al clarinetto «Sistema Pupeschi» - fu tradotto in francese, spagnolo e inglese e, successivamente, adottato dai principali Conservatori d’Europa e d’America. Come ci ricorda Agostino Gabucci, fu un «artista corretto, dalla voce purissima, seppe trasmettere in special modo ai suoi numerosi allievi la bella qualità del suono vellutato e omogeneo, tanto da distinguerli da tutte le altre scuole». Qualità che furono alla base dell’unificazione della scuola clarinettistica italiana, operata nei primi decenni del Novecento grazie anche ai suoi numerosi allievi che occuparono progressivamente le cattedre dei maggiori Conservatori di Musica dell’epoca: Bianco Bianchini a Bologna, Felice Umberto Blonk-Steiner a Milano, Carlo Luberti e Fernando Gambacurta a Roma, Giuseppe Marasco a Venezia, Antonio Micozzi a Napoli, Ulderico Perilli a Palermo, Lucio Jucci a Pesaro e Mario Romani ad Alessandria. A questi vanno pure aggiunti Luigi Cancellieri e Alberto Luconi, che esportarono i suoi insegnamenti negli U.S.A., dove furono assai apprezzati come didatti e orchestrali. Prima del 1918 Giacomo Setaccioli scrisse per lui la Sonata op. 31 per clarinetto e pianoforte, pubblicata nel 1921 dalle edizioni Ricordi di Milano. Per i suoi alti meriti artistici, nel corso della sua carriera fu nominato Accademico effettivo dell’Accademia di S. Cecilia in Roma (1891), Accademico della Filarmonica di Bologna (1872), Cavaliere della Corona d’Italia, Cavaliere Ufficiale della Repubblica di S. Marino, Ufficiale dell’Accademia di Francia (1902). Come compositore, oltre a vari lavori per il suo strumento, scrisse l’opera La morte di Fausto, su libretto dell’avv. Bertocci, che i compositori francesi Theodore Dubois (1837-1924) e Charles-Marie Widor (1844-1937) giudicarono «chiara, musicale, teatralissima» e il celebre Jules Massenet (1842-1912) segnalò all’editore milanese Sonzogno per una eventuale rappresentazione. Pur tuttavia, l’opera rimase inedita, così come Odette, la sua seconda opera in un prologo e due atti su libretto di Benvenuto Bartoli. Scrisse inoltre un Preludio e scherzo per orchestra, eseguito nel marzo del 1912 al Teatro Augusteo di Roma e una Gavotta per orchestra d’archi, premiata al concorso della Società Orchestrale Romana e pubblicata dalle edizioni Ricordi di Milano. Dopo l’esecuzione di quest’ultima, avvenuta nel 1897 alla Sala Dante di Roma, il compositore e critico musicale Alessandro Parisotti (1853-1913) scriveva: «È una delicata composizione […] sobria nelle idee e chiara nello sviluppo, si muove con eleganza, e acquista pregio da discrete modulazioni. Essa fa onore al nostro primo clarinetto e rileva il gusto fine dell’autore».
Composizioni: Ave Maria per canto e organo o harmonium o pianoforte (Paris, Evette et Schaeffer, 1920; F-Pn); Camicia rossa, marcia per banda (ms in I-Tci); 1er Divertissement per clarinetto e pianoforte (Parigi, Evette & Schaeffer, 1904; I-Mc); 2ème Divertissement per clarinetto e pianoforte (Parigi, Evette & Schaeffer, 1904; I-Mc); 6 Duetti da camera concertati per 2 clarinetti (Firenze, Venturini, 1889; I-Mc); Elegia Originale per clarinetto e pianoforte (Firenze, Venturini, 1880; I-Nc); 10 Etudes-caprices de grande difficulté pour clarinette en Sib sans accompagnement de piano (Paris, Evette & Schaeffer, 1897; I-Mc); Gavotta per orchestra d’archi (Milano, Ricordi, 1897); Mazurka-Caprice per clarinetto e pianoforte (Parigi, Evette & Schaeffer, 1897; F-Pn); Mélodie Originale Romantique per clarinetto e pianoforte (Parigi, Evette & Schaeffer, 1907; F-Pn); Metodo Completo per clarinetto (Lipsia, Röder, 1895; I-Nc); Méthode Complète de Clarinette Système Boehm en 3 parties (Paris, Evette & Schaeffer, 1900; I-Mc); La morte di Fausto, opera teatrale su libretto dell’avv. Bertocci (inedita ed ineseguita); Odette, opera teatrale in un prologo e due atti (inedita ed ineseguita); Panis angelicus per canto e organo o harmonium o pianoforte (Paris, Evette et Schaeffer, 1921; F-Pn); Preludio e scherzo per orchestra (inedito; 1912); Reminiscenze di Macerata, marcia per banda (Roma, Muzzi, s.d.; I-Rsc); Roma capitale, marcia per banda (ms in I-FEM); Romanza e Valzer nell’Opera Faust di C. Gounod, Divertimento per clarinetto e pianoforte (Milano, Lucca, 1880; I-Mc); O Salutaris per canto e organo o harmonium o pianoforte (Paris, Evette et Schaeffer, 1921; F-Pn); 2 Sestetti per fiati (inediti); Solo de Concert per clarinetto e pianoforte (Parigi, Evette & Schaeffer, 1902; I-Mc); 3 Sonates Concertantes per 2 clarinetti (Parigi, Evette & Schaeffer, 1897; I-Mc). Bibliografia: Adriano Amore, Il Clarinetto in Italia: Storia, Organologia, Letteratura e Virtuosi, Frasso Telesino, 2021, pp. 33, 44, 101, 104, 109-110, 113-116, 120-121, 125, 132-134, 148, 159, 167, 169, 174, 177, 181, 185, 197, 199, 214, 216, 225, 232, 234-235, 236-237, 238, 254, 268, 287, 289, 292, 304. Adriano e Riccardo Amore L'archivio di Aurelio Magnani è custodito nel DMI di Latina.

Composizioni: Ave Maria per canto e organo o harmonium o pianoforte (Paris, Evette et Schaeffer, 1920; F-Pn); Camicia rossa, marcia per banda (ms in I-Tci); 1er Divertissement per clarinetto e pianoforte (Parigi, Evette & Schaeffer, 1904; I-Mc); 2ème Divertissement per clarinetto e pianoforte (Parigi, Evette & Schaeffer, 1904; I-Mc); 6 Duetti da camera concertati per 2 clarinetti (Firenze, Venturini, 1889; I-Mc); Elegia Originale per clarinetto e pianoforte (Firenze, Venturini, 1880; I-Nc); 10 Etudes-caprices de grande difficulté pour clarinette en Sib sans accompagnement de piano (Paris, Evette & Schaeffer, 1897; I-Mc); Gavotta per orchestra d’archi (Milano, Ricordi, 1897); Mazurka-Caprice per clarinetto e pianoforte (Parigi, Evette & Schaeffer, 1897; F-Pn); Mélodie Originale Romantique per clarinetto e pianoforte (Parigi, Evette & Schaeffer, 1907; F-Pn); Metodo Completo per clarinetto (Lipsia, Röder, 1895; I-Nc); Méthode Complète de Clarinette Système Boehm en 3 parties (Paris, Evette & Schaeffer, 1900; I-Mc); La morte di Fausto, opera teatrale su libretto dell’avv. Bertocci (inedita ed ineseguita); Odette, opera teatrale in un prologo e due atti (inedita ed ineseguita); Panis angelicus per canto e organo o harmonium o pianoforte (Paris, Evette et Schaeffer, 1921; F-Pn); Preludio e scherzo per orchestra (inedito; 1912); Reminiscenze di Macerata, marcia per banda (Roma, Muzzi, s.d.; I-Rsc); Roma capitale, marcia per banda (ms in I-FEM); Romanza e Valzer nell’Opera Faust di C. Gounod, Divertimento per clarinetto e pianoforte (Milano, Lucca, 1880; I-Mc); O Salutaris per canto e organo o harmonium o pianoforte (Paris, Evette et Schaeffer, 1921; F-Pn); 2 Sestetti per fiati (inediti); Solo de Concert per clarinetto e pianoforte (Parigi, Evette & Schaeffer, 1902; I-Mc); 3 Sonates Concertantes per 2 clarinetti (Parigi, Evette & Schaeffer, 1897; I-Mc). Bibliografia: Adriano Amore, Il Clarinetto in Italia: Storia, Organologia, Letteratura e Virtuosi, Frasso Telesino, 2021, pp. 33, 44, 101, 104, 109-110, 113-116, 120-121, 125, 132-134, 148, 159, 167, 169, 174, 177, 181, 185, 197, 199, 214, 216, 225, 232, 234-235, 236-237, 238, 254, 268, 287, 289, 292, 304. Adriano e Riccardo Amore L'archivio di Aurelio Magnani è custodito nel DMI di Latina.