LIVERANI Domenico

Clarinettista, didatta e compositore (Castel Bolognese, 31.VIII.1805 - Bologna, 20.V.1877). Avviato allo studio del clarinetto da Pietro Barbieri, a partire dal 1822 completò la sua formazione musicale al Liceo Musicale di Bologna, dove fu allievo di Petronio Avoni per il clarinetto (1822-1824), di Benedetto Donelli per il pianoforte (1822-1827) e di Stanislao Mattei per il contrappunto (1824). Terminati gli studi, tenne concerti nelle principali città italiane, poi a Londra (1833, 1836, 1839, 1842) e a Parigi (1834, 1838, 1839). Per il prestigio raggiunto e per le illustri amicizie di cui godeva in Italia e in Europa, fra le quali quella dell’amico compositore Gioachino Rossini che «soleva chiamarlo: il Rubini dei clarinetti», nel 1833 fu nominato sostituto del suo maestro e dal 1839 professore titolare di clarinetto al Liceo Musicale di Bologna, incarico che tenne fino all’anno accademico 1868-1869. Alla fine degli anni Quaranta fu il primo didatta in Italia ad introdurre il clarinetto sistema Böhm: «Quando Bem [sic] modificò gli istrumenti a fiato, moltiplicando le chiavi e quindi sconvolgendo la digitazione, Domenico Liverani che vide a Parigi uno dei primi istrumenti col nuovo sistema e ne comprese l’importanza somma, si rimise con un coraggio non comune allo studio de’ principi, e se era, coi vecchi mezzi stato celebre, divenne coi nuovi celeberrimo». Nel 1848 venne incaricato da Gioachino Rossini di strumentare per banda il Coro per la Guardia Civica di Bologna, composto dal Pesarese su invito di padre Ugo Bassi, cappellano di Giuseppe Garibaldi. Allo stesso Rossini, nel 1865, dedicò il suo Concerto in do minore per clarinetto e orchestra e il compositore, in una lettera del 18 agosto 1865, così lo ringraziò: «Carissimo Liverani, è con somma gioia e viva riconoscenza che io accetto la dedica del Grande Concerto per Clarinetto con orchestra da voi composto, questo lavoro alquanto fantastico ed a pari tempo sentimentale è degno del suo autore (che è il migliore de’ miei amici) a cui sono lieto di offrire una delle corone che freggiavano (jadis) il fronte di Rossini vostro. Passy de Paris 18 agosto 1865». Membro delle Accademie Filarmoniche di Bologna (dal 1826) e di Roma (dal 1839), all’attività didattica alternò quella musicale dirigendo vari concerti orchestrali e bandistici e suonando come 1° clarinetto nelle orchestre del Teatro Comunale (1833-1852 ca.), del Teatro Comunicativo (1840-1849), del Teatro del Corso (1853), del Teatro Contavalli (1844) e della Cappella musicale di S. Petronio (1839-1870) di Bologna. Negli ultimi anni di vita, per problemi di salute, abbandonò il clarinetto: «per proibizione dei medici, aveva lasciato di suonare il clarino e con quanto dispiacere lo si può immaginare: quell’istrumento era stato fonte di gloria per lui e l’amore di tutta la vita». Tra i suoi allievi ricordiamo: Ulisse Balsimelli, Camillo Baravelli, Giuseppe Francesco Biancani, Giuseppe Leonesi, Clemente Maccagni, Aurelio Magnani, Giulio Martinelli, Artemisio Salvadori, Marcello Serafini.
Composizioni: Album du Clarinettiste, Six Morceaux (La Calme; La Gaité; L’Espérance; Le Délire; Romance du Guillaume Tell; Duo du Stabat de Rossini) per clarinetto e pianoforte (Paris, Troupenas, s.d.); Album di pezzi di Canto trascritti (da opere di Campana, De Giosa, Gounod, Flotow, Meyerbeer, Pergolesi) per canto, clarinetto e pianoforte (ms in I-MOe); Aria per soprano, coro e orchestra (1827; ms in I-Bc); A te o cara, Quartetto nei Puritani per clarinetto e pianoforte (Milano, Ricordi, 1869; I-Mc); Cavatina della Traviata di Verdi trascritta per clarinetto e pianoforte (Milano, Ricordi, 1856; I-Mc); La Cieca, melodia di Alfonso Guercia per 2 voci e pianoforte (1870; ms in I-MOe); Colombo, cantata per basso, coro e orchestra (185?; ms in I-Bc); Deux Chant Religieux sur Le Stabat Mater de G. Rossini (Cujus Animam; Pro Peccatis) per clarinetto e pianoforte (Milano, Ricordi, 1846; I-Mc); Concerto in do minore per clarinetto e orchestra (1865; ms in I-Bc); Les Dragon de Villars, transcription facile (in collaborazione con Georges Bull) per clarinetto e pianoforte (Paris, Maquet, 1893; F-Pn); Duettino sulla canzone Tirsi del M° Ronchetti Monteviti per clarinetto e pianoforte (Bologna, Trebbi, s.d.; I-Baf); Gran Duetto del Maestro Pinsuti concertato per 2 clarinetti e pianoforte o orchestra (1869; ms in I-Bc); L’Echo Cantate per soprano, clarinetto e pianoforte (Paris, Bernard Latte, 1840; F-Pn); Six Études mélosieuses d’après les opéras les plus célébres de Bellini, Donizetti, Rossini, Verdi per clarinetto solo (Milano, Ricordi, 1864; I-Mc); Fantasia per clarinetto, fagotto e pianoforte (Bologna, Cipriani, s.d.; I-MOI); Fantasia sopra l’aria favorita Or che son vicino a te cantata da Madama Pasta per clarinetto e pianoforte (Bologna, Cipriani, s.d.; I-Mc); Fantasia sulla cavatina dell’opera Niobe di G. Pacini per clarinetto e pianoforte (Milano, Lucca, 1841); 3° Fantasia sulla Cavatina della Niobe per clarinetto e orchestra o pianoforte (Bologna, Cipriani, 1841; I-Baf); Frammenti di un album giovanile per clarinetto e pianoforte (Bologna, Trebbi, s.d.; I-Baf); Introduzione e Variazioni per clarinetto e orchestra (Bologna, Cipriani, 1840; I-MOI); Io resto fra le lagrime, Duettino per clarinetto e pianoforte (inedito); Io t’amo, Romance per canto, clarinetto e pianoforte (ms in I-FOc); La fidanzata del paggio, aria per soprano e pianoforte (Milano, Canti, 1845ca.; I-Mc); Libera me Domine per tenore, coro e orchestra (inedito); Melodia drammatica di Donizetti tradotta e liberamente variata per clarinetto e pianoforte (Bologna, Trebbi, 187?; I-Baf); Melodia drammatica di Rossini tradotta e liberamente variata per clarinetto e pianoforte (Bologna, Trebbi, I87?; I-Baf); Melodie dei Puritani di Bellini trascritte e variate per clarinetto e pianoforte (Milano, Ricordi, 1846; I-Vnm); Due Melodie del celebre Cav. Rossini concertate (La promessa; L’invito) per clarinetto e pianoforte (Milano, Ricordi, 1864; I-Mc); Melodie della Danza caratteristica del popolo di Felsina variate per clarinetto e pianoforte (Milano, Ricordi, 1856; I-Mc); Melodie di Donizetti, 2 Parafrasi per clarinetto e pianoforte (Milano, Ricordi, 1879; I-Mc); Non v’ha rose senza spine, Mazurka op. 125 (in collaborazione con Stefano Golinelli) per clarinetto e pianoforte (Milano, Ricordi, 1857; I-Mc); Notturno da la serenata in sib maggiore di Donizetti per clarinetto e pianoforte (inedito); Quartettino nell’Opera I Puritani, Musica del Cav. Vincenzo Bellini variato per clarinetto e pianoforte (Firenze, Lorenzi, 1858 ca.; I-Baf); Il ritorno per voce e pianoforte (Milano, Ricordi, 1844; I-Vnm); Il ritorno di S. Giovanni Grisostomo, cantata per tenore, coro e orchestra (ms in I-Bc); Due Romanze di Schubert concertate (La serenata; Elogio delle lagrime) per clarinetto e pianoforte (Milano, Ricordi, 1867; I-Mc); “Siam fratelli all’armi all’armi” per coro e banda (inedito); Suite des Études mèlodiques d’après les plus célèbres compositeurs italiens per clarinetto solo (Milano, Ricordi, 1869; I-Mc); Terzettino trascritto dall’Opera Il Trovatore di Verdi per clarinetto, violoncello e pianoforte (Milano, Ricordi, 1854; I-Mc); Trio per oboe, clarinetto e corno con accompagnamento d’orchestra (inedito).

Bibliografia: Adriano Amore, Il Clarinetto in Italia: Storia, Organologia, Letteratura e Virtuosi, Frasso Telesino, 2021, pp. 22, 35, 55, 109, 111-113, 118, 126, 139-141, 163-164, 168-169, 176, 185, 212, 232-234, 236, 253, 256, 262, 266, 297.

Adriano e Riccardo Amore