BIMBONI Giovanni

Clarinettista, didatta e inventore (Firenze, 23.VI.1813 - ivi, 29.III.1893). Appartenente ad una famiglia di musicisti e costruttori di strumenti musicali, iniziò presto lo studio del clarinetto con i maestri Giuseppe Bencini e Francesco Vela. Appena dodicenne, nel 1825, insieme al fratello Giovacchino (1810-1895), futuro concertista di trombone, diede un’accademia al Teatro Nuovo di Firenze facendosi apprezzare come promettente virtuoso di clarinetto e corno di bassetto. Dal 1829 al 1835, suonò nella banda del 2° Reggimento di Linea. A Firenze, in seguito, «per un breve periodo dovette adattarsi a suonare l’oboe (con uno strumento che si costruì lui stesso) nell’orchestra del Teatro del Cocomero […] per la guerra mossagli dai non sempre cari colleghi». Suonò poi come 1° clarinetto nelle orchestre del Teatro La Pergola (1836-1848), del Teatro Leopoldo (1854), della Cappella Granducale, della Società Filarmonica e della Società Orchestrale Fiorentina. Come concertista si esibì spesso con il fratello Giovacchino, con il flautista Cesare Ciardi e con il trombettista Enea Brizzi. Contrariamente a molti dei suoi contemporanei, però, viaggiò poco e finì per esibirsi solo a Firenze e nelle principali città della Toscana e dintorni: Pistoia (1846), Prato (1847), Rimini (1852), Castelfiorentino (1855), Montecatini (1857), Livorno (1872), Volterra (1875) e Venezia (1875). Fu tra i primi virtuosi italiani a suonare con l’ancia sotto e fu il primo ad esibirsi anche come sassofonista. Nel 1848, infatti, con un sassofono contralto tenne un concerto all’Accademia Filarmonica di Firenze. I clarinettisti e compositori Ernesto e Vittorio Cavallini gli dedicarono proprie composizioni per clarinetto. Socio strumentista dell’Accademia di Belle arti (dal 1839), per i suoi alti meriti artistici, fu nominato primo insegnante di clarinetto all’Istituto Musicale di Firenze (1860-1891), dove ebbe tra i suoi allievi Giovanni Bianchini, Guglielmo Cappetti, Emilio Frangini, Giovacchino Gordini, Domenico Nocentini e Giovanni Ugolini. Seguendo le orme del padre Gaetano fu attivo anche come fabbricante di clarinetti. Intorno al 1848 inventò il Bimbonclaro, una sorta di clarinetto basso in sib. Di questo strumento, un esemplare superstite è probabilmente quello anonimo conservato nel Germanisches Nationalmuseum di Norimberga (MIR 482).
Composizioni: Cantabile per bimbonclaro (1850; ms in I-Baf); (18) Capricci per clarinetto (Firenze, Saporetti e Cappelli, s.d.; I-Gl); Il Carnevale di Venezia per clarinetto piccolo e orchestra (1855; inedito); Esercizi meccanici per clarinetto (Firenze, P. Bimboni, s.d.; I-Fc); Fantasia con variazioni per clarinetto e orchestra (1840; ms in I-Fc); 3° Grado: Esercizi, scale e accordi per clarinetto (Firenze, P. Bimboni, s.d.; I-Fc); Esercizio giornaliero per clarinetto (Firenze, P. Bimboni, s.d.; I-Fc); Metodo teorico pratico progressivo per clarinetto (Firenze, Saporetti e Cappelli, 189?; I-Gl); 18 Studi per clarinetto (Milano, Carisch, 1892); 30 studi per clarinetto (Firenze, L. Bratti, 188?; I-Fc).

Bibliografia: Adriano Amore, Il Clarinetto in Italia: Storia, Organologia, Letteratura e Virtuosi, Frasso Telesino, 2021, pp. 16, 20, 27, 53, 58-59, 75, 87, 93, 102, 109, 118-119, 129-130, 132, 149, 154-155, 186, 190, 210, 215, 257, 289-290, 301.

Adriano e Riccardo Amore