Orazio Vecchi

VECCHI (Orazio), diverso da Orfeo Vecchi maestro di musica nello stesso secolo, era poeta insieme e maestro di cappella in Modena circa 1590. Deesi a costui la prima Opera buffa, e poesia e musica, che sortì alla luce in Vinegia l'anno 1597 col titolo: Anfiparnasso Commedia dedicata a D. Alessandro d'Este. L'accademia filarmonica possiede nella sua biblioteca un esemplare di quest'opera così rara, che il Zeno, comecchè in tal genere di erudizione fosse versatissimo, confessa in una sua lettera al Muratori d'ignorarne persin l'esistenza. Il Vecchi nella Dedica dice: “Non essendo questo accoppiamento di commedia, e di musica più stato fatto, ch'io mi sappia da altri, e forse non immaginato, sarà facile aggiungere molte cose per dargli perfezione; ed io dovrò essere se non lodato, almeno non biasimato dell'invenzione.” Ed in fatti nell'Epitafio del Vecchi in Modena, che rapporta il Muratori nella sua Perfetta Poesia, così vi si legge: Qui harmoniam primus comicæ facultati conjunxit, et totum terrarum orbem in sui admirationem traxit. Ma il dotto Arteaga, che ebbe alle mani questa rara edizione dell'Anfiparnasso dice che “nè la musica, nè la poesia meriterebbono, che se ne facesse menzione, se la circostanza d'esser la prima nel suo genere non mi obbligasse a darle qualche luogo nella Storia.” (Rivoluz. t. 1, p. 264).
Giuseppe Bertini
Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de’ più celebri artisti di tutte le nazioni si’ antiche che moderne
Palermo, dalla Tipografia Reale di Guerra, 1814
VECCHI Orazio
(Modena, 14 dicembre 1550 - 20 febbraio 1605). Di povera famiglia, entra ugualmente e presto nella corte di Modena, come musicista e poeta. Nel 1577 accompagna il conte Baldassarre Rangoni a Brescia e nel 1578 a Bergamo e a Salò. Un "concertum musicae" tenuto nel duomo di Salò nella Settimana Santa ottiene tale successo che il Console progetta subito di farlo rimanere in città con l'incarico di maestro di cappella del duomo, togliendone l'ufficio al predecessore Agostino Bertolotti Violino, zio di Gasparo, che era stato regolarmente nominato nel 1571. Due incaricati dal Consiglio Comunale, Domenico Corato e Bartolomeo Ugoni, accertano la disponibilità del Vecchi che il 9 aprile 1581 entra in funzione. L'anno dopo, il 29 luglio 1582, il Vecchi viene, per l'"onore" apportato al Comune «per le onorate musiche fatte» e «nell'ammaestrare molti» nell'esercizio della musica, riconfermato per tre anni con il raddoppio dello stipendio. Claudio Sartori sospetta che Agostino Bertolotti, retrocesso a cantore, si sia messo a capo di una fazione contraria al Vecchi, costringendolo a dimettersi un anno dopo. Già nominato il 16 febbraio 1583 maestro di cappella del duomo di Modena, il 23 febbraio 1584 vi venne riconfermato, offrendogli l'occasione di lasciare Salò. Quanto alla produzione del Vecchi durante il periodo salodiano, si possono annoverare le ristampe del Libro Primo (1581) e del Libro Secondo (1582) delle "Canzonette a quattro voci", pubblicate a Venezia presso il Gardano, e l'edizione del Libro Primo dei "Madrigali a sei voci" (Venezia, Gardano, 1583).
EB – Enciclopedia Bresciana di Antonio Fappani
Fondazione Civilità Bresciana
Brescia
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