SCARAMPELLA Stefano
(Comune di S. Alessandro, Brescia, 17 marzo 1843 - Mantova, 21 gennaio 1925). Di Paolo e di Catterina Arici. Falegname, fabbricante e riparatore di strumenti ad arco. Allievo del fratello maggiore Giuseppe, apprese l'arte di fabbricare e restaurare strumenti ad arco (violini, violoncelli, contrabbassi e chitarre). Fino al 1887 tenne bottega di liuteria a S. Francesco di Paola in una casa nella località Rebuffone al n. 8; poi nell'agosto-settembre si trasferì a Mantova dove si stabilì definitivamente. Non raggiunse secondo qualcuno la finezza e la perfezione degli strumenti di suo fratello Giuseppe, però fra i moltissimi violini ve ne sono parecchi di ottima fattura. Anzi, come scrive Umberto Azzolina, la sua fu un'«attività intensissima attraverso una produzione grandiosa che emerge non tanto per accuratezza di fattura quanto piuttosto per spontaneità e potenza naturale di lavoro, oltre che per la ricchezza di una vernice di pasta tenera, e di colore assai caldo, che varia secondo le diverse epoche, dal giallo pallido all'arancio carico, al rosso carminio». Nel 1890 all'Esposizione Industriale di Mantova, ottenne la medaglia d'argento di prima classe per essere pervenuto ad ottenere eccellenti casse armoniche e la vernice veramente adatta per simili strumenti. Nel 1902 era a Nizza chiamatovi "a far rivivere col restauro alcuni antichi strumenti". Suoi violini vennero venduti in tutto il mondo, dall'Europa all'America, da Parigi a Chicago, dall'Olanda alle Antille, dall'Australia all'Isola di Giava. Visse in grande povertà. Gli strumenti di Stefano Scarampella sono oggi noti e ricercati in tutto il mondo per le loro notevolissime qualità intrinseche, ma anche grazie al loro numero, che ha contribuito a facilitare la creazione e la diffusione della fama dell'autore. La personalità del lavoro di Stefano Scarampella permette di riconoscerne agevolmente le opere: le quali per altro hanno già trovato gran numero di imitatori, cosicché si può dire senza tema di smentita che questo artefice è certamente l'autore del Novecento che sia stato sinora maggiormente copiato, soprattutto in funzione della possibilità di collocare vantaggiosamente le imitazioni, spacciandole per opere autentiche. Stefano Scarampella ha lasciato due buoni allievi, Oreste Martini e Gaetano Gadda, i quali hanno assimilato e riprodotto lo stile del maestro, pur inserendovi propri elementi personali. Era sposato con Rosa Panada (morta a Brescia il 14 settembre 1882) dalla quale ebbe Luigia (n. 1871) e Paolo (n. 1878).

EB – Enciclopedia Bresciana di Antonio Fappani
Fondazione Civilità Bresciana
Brescia
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