Pietro Romani
ROMANI Pietro
(S. Gervasio, 14 novembre 1910 - Parma, 27 luglio 1964). Di Antonio e Gualeni Marta. Musicista e poeta. Nel 1924 la sua famiglia si trasferisce a Manerbio, dove studia con Pietro Marchini, Andrea Tambalotti e poi con Gian Luigi Tonelli. Impiegato comunale a Manerbio, addetto all'anagrafe, fu a lungo organista a Bassano Bresciano. Nel 1937 sposa Bruna Buccio. Organista e pianista, compone parecchia musica della quale Giovanni Bignami elenca: Musica sinfonica: Suite n. 1 op. 13 per media orchestra; Suite n. 2 op. 14 per media orchestra; Radiosa aurora, poema sinfonico op. 15; La congiura dei Marziani, poema surrealistico, op. 16; K 2, poema alpestre op. 17; Andante e scherzo, per soli archi, op. 18. Musica corale: Alba festiva, cantata a 4 voci dispari con accompagnamento orchestrale, op. 19; Nuovo inno dei lavoratori, per coro all'unissono, op. 20. Musica da camera: Alba fuggente, romanza per tenore; Sei tu ch'io bramo, serenata per tenore, op. 22; Visione Angelica, romanza per tenore; Album ricreativo con 15 pezzi per pianoforte op. 24; Andante per violoncello e pianoforte, op. 3; Andante per violino e pianoforte; Scherzo per pianoforte e clarinetto op. 5. Musica sacra: Stetit Angelus per organo e coro all'unissono op. 25; Tantum Ergo a tre voci dispari op. 26; Ave Maria due voci bianche con accompagnamento d'organo, op. 27. Ha composto anche musica leggera: gli si deve, tra l'altro, una canzone in dialetto su Manerbio (Manerbe, Manerbe, stela po' bela del ciel...) classificabile tra i testi folk del bresciano. Come poeta è ricordato con il libretto di 56 pagine "Poesie. Ritratti - Affetti - Cronache - Moniti" (Leno, Tip. Gadaldi, 1961), con prefazione di Memo Bortolozzi.
EB – Enciclopedia Bresciana di Antonio Fappani
Fondazione Civilità Bresciana
Brescia
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