Orchestra del Venturi
ORCHESTRA del Venturi o Orchestra Stabile Antonio Venturi o Orchestra I Concerti del Venturi
Emanata nel 1949 dalla scuola orchestrale annessa all'istituto "Venturi" (allora non pareggiato) venne affidata all'allora direttore dell'istituto Luigi Manenti, il quale assunse il compito di svilupparla e migliorarla. A questo scopo, gli ex allievi furono invitati, entro i limiti delle loro disponibilità di tempo, a prestare ancora il loro aiuto esperto, affinchè la compagine orchestrale risultasse più nutrita ed efficiente. Dal 1949 al 1958, la compagine orchestrale si presentò in pubblico generalmente alla fine di ogni anno scolastico, partecipando ai saggi finali; talora fu possibile organizzare esibizioni musicali al di fuori dell'ambito scolastico, soprattutto in occasione della festa di S. Cecilia, patrona della musica. In questo periodo, tuttavia, la attività fu limitata e sporadica. Nel maggio del 1959 Luigi Manenti, che era ancora insegnante di esercitazioni orchestrali, oltre che direttore dell'istituto, volle promuovere alcune manifestazioni musicali particolari, basandosi principalmente sull'orchestra, cercando di sfruttare la fusione raggiunta dai componenti del gruppo, e alcuni programmi, che, nel corso degli anni, avevano raggiunto una buona maturità di preparazione. Il 17 maggio 1959 inaugurando presso il salone Pietro da Cemmo «I concerti della domenica» o «Concerti del Venturi», l'orchestra, diretta dal Manenti, era presentata col nome di Orchestra stabile del Civico Istituto Musicale Venturi. Nel novembre 1959 venne costituito il Gruppo Amici dell'Orchestra stabile dell'Istituto Musicale A. Venturi. Dal 1959 al 1967 si tennero 48 concerti con l'intestazione «I concerti della domenica», mutata in seguito nel titolo «Un'ora di musica», tenuti generalmente di sabato, una volta ogni 40 o 50 giorni, nel salone Da Cemmo, sede ufficiale; per altre manifestazioni nell'ambito della provincia, i concerti eseguiti furono 26. L'orchestra partecipò anche ad importanti manifestazioni musicali, al di fuori della sua cerchia. Durante la stagione lirica del 1964 eseguì al teatro Grande l'opera «Euridice» di Peri e l'opera «Der jasager» di Weil, con notevole successo. Partecipò ai concerti del ciclo «Estate musicale» di Salò, e si è esibita con vivo successo di pubblico e di critica a Lecco e Bergamo, oltre che nella provincia di Brescia. Le prime parti dell'orchestra nei primi anni vennero sostenute da Valerio Pappalardo, Giulio Franzetti, Anna Bonomelli, Ernesto Bossini e Anna Storari (alternativamente violini di spalla), Rosario Piccione (spalla dei secondi), Marcello Lama e Giovanni Bignami (alternativamente prime viole), Felice Luscia e Gilberto Manenti (alternativamente primi violoncelli), Ernesto Sala e Virgilio Capra (alternativamente primi contrabbassi). All'occorrenza si sono aggiunti strumentisti a fiato, scelti sempre fra gli insegnanti, gli allievi o gli ex allievi dell'istituto o tra i professionisti o gli amatori bresciani.
Componenti dell'orchestra all'atto della sua fondazione: primi violini: Giulio Franzetti, Anna Bonomelli, Anna Storari, Renato Belponer, Ernesto Bossini, Severino Scandella, Giuseppe Foglia; secondi violini: Rosario Piccione, Filippo Miserendino, Giorgio Bar, Enrico Fagioli; viole: Giovanni Bignami, Marcello Lama; violoncelli: Gilberto Manenti, Franco Fugazzola; contrabbassi: Ernesto Sala, Antonio Cagna. Ecco l'odierna formazione: primi violini: Valerio Pappalardo, Ernesto Bossini, Aldo Salvarani, Alessandro Ghè, Giuseppe Foglia, Massimo Caratti; secondi violini: Rosario Piccione, Giorgio Malucelli, Giuseppe Rosa, Ignazio Bogna, Guido Carli, Alessandro Sauda, Renato Belponer; viole: Giovanni Bignami, Marcello Lama; Violoncelli: Felice Luscia, Franco Fugazzola, Marco Perini, Pierantonio Gibertoni; contrabbassi: Virgilio Capra, Mario Bonaglia. Eva Frick (anche in veste d'organista), Virginio Pavarana, Vittorio Del Col, Franco Verganti, Maria Rosa Bodini e Anna Ziveri, il duo pianistico Franco Braga-Pietro Zanoni; i violini Giulio Franzetti e Anna Bonomelli; il violoncellista Gilberto Manenti; il flautista Carlo Tabarelli, gli oboisti Alessandro Ferrero e Bruno de Rosa, il clarinettista Luciano Antonioli. Sul podio, per desiderio dello stesso direttore stabile e in accordo con il consiglio dell'orchestra, e coll'intento di offrire ai giovani musicisti idonei la possibilità di cimentarsi nella direzione d'orchestra, si alternarono i bresciani Mario Conter, Agostino Orizio, Giancarlo Facchinetti, Giovanni Ugolini e Franco Margola, cui seguirono i milanesi Gianfranco Spinelli, Giacomo Zani e Silvano De Francesco, la lecchese Marisa Faggi.
Quanto agli autori presentati nei concerti, si è sempre cercato di unire il piacere di udire celebri musiche dei grandi autori del passato (soprattutto del periodo sei-settecentesco, dato che il complesso si basa soprattutto sulla formazione di soli archi), con la non meno grande soddisfazione di "riscoprire" e quindi di riproporre come autentiche novità, o "prime esecuzioni", altre musiche classiche, che il pubblico cittadino non conosceva affatto, nonostante talora si trattasse di capolavori. Citeremo, fra i tanti, i concerti per archi e cembalo del settecentista Gnocchi, il bellissimo Concerto in sol maggiore per violino e archi di Haydn, ancora non conosciuto a Brescia, e scarsamente noto nell'ambiente musicale italiano; i concerti di Matteo Alberti, alcune sinfonie di Albinoni, ecc. Recentemente fu presentato al pubblico cittadino un vero "unicum": il bel Concerto in fa magg. per organo, violino e archi.
EB – Enciclopedia Bresciana di Antonio Fappani
Fondazione Civilità Bresciana
Brescia
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