CORBETTA Francesco
(Pavia 1612 - Parigi 1681). Chitarrista e compositore che ebbe da Brescia la spinta iniziale per diventare poi il più grande virtuoso del suo tempo. Il Corbetta venne nominato nel 1640 dall'Accademia degli Erranti di Brescia, in base al cap. XXIX delle prime leggi che sono del 1635, quale capo musico con l'incarico di "fare tutte le musiche che occorreranno per l'Accademia..." Difatti dopo la prima sua opera dell'anno precedente, pubblicò in Milano per conto dell'Accademia Bresciana "Varii capricci per la chitarra spagnola" che è del 1640 e porta nel frontespizio il ritratto del Corbetta (incisione in rame di G. Bianchi) con la scritta circondante l'ovale che dice: "Francesco Corbetta pavese Accademico tra gl'Erranti di Brescia il Capriccioso. Di ettà d'anni 28". Ai lati del ritratto ci sono due stemmi sostenuti dagli amorini, sotto una chitarra o chitarriglia a cinque corde doppie sulla quale è aperto un libro di musica. Dopo Brescia passò a servizio del Duca di Mantova, indi in Spagna, ove il nome venne storpiato in Francisco Corbera, in Germania e nel 1656 in Francia alla corte di Luigi XIV quale musicista di camera col nome francesizzato in Franois Corbettà. Ebbe come allievi il celebre Robert De Visee e lo stesso Luigi XIV al quale dedicò l'importante opera "La guitarre Royale" edita a Parigi nel 1674. Passò poi alla corte inglese ove fu trattato con tutti gli onori riservati ai grandi musicisti e nominato gentiluomo di camera della regina. Fu il periodo di maggior agiatezza del nostro "Capriccioso" che ebbe come allievo anche il Duca di York, ma stavolta non per suo capriccio, ma per le continue lotte interne che agitarono l'Inghilterra, fu costretto, suo malgrado, a ritornare a Parigi ove si spense. Pubblicò oltre alle opere citate: "Scherzi armonici sopra la chitarra spagnola" (Bologna, 1639); "Gavotta ajmee du Due de Montmouth; "Allemanda sur là mort, du Duc de Glocester"; "La guitarre Rojale dedié au roi de la Grande Bretagne". Parecchie di queste opere sono state ristampate recentemente. Virginio Cattaneo lo considera "di fatto il più grande musicista, compositore e chitarrista che nel '600 abbia fatto conoscere in Europa il nome di Brescia".

EB – Enciclopedia Bresciana di Antonio Fappani
Fondazione Civilità Bresciana
Brescia
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